giovedì 19 novembre 2015

Terrore...pour parlè

La difficoltà di questi giorni a far si che tutto continui il piu normalmente possibile è alta. Ogni giorno sentiamo nuovi allarmi bomba, attentati sfiorati e kamikaze uccisi.  Le persone in metropolitana, al bar, per strada di altro non parlano che di Isis e attentatori. In parte è la psicosi del terrore che è la prima arma utilizzata per spaventarci: creare il panico in un atmosfera di sottolissimo equilibrio. Poi c'è la voglia di far sapere la propria a coloro che ci stanno vicino o con i quali si scambia qualche chiacchiera in giornata. Tutto questo borbottare è spesso piu danno che utile perché purtroppo coloro che ne parlano hanno un evidente bisogno di affermare la propria idea e per la maggior parte è un sentimento di  razzismo, arroganza supponente sui fatti, cattiveria
Avrebbe un senso se coloro che parlano dell argomento fossero realmente documentati e oggettivi. Tutto qui

martedì 17 novembre 2015

S|q|uola

Mi piacerebbe essere una piccola studentessa di prima media, ad esempio, per sapere cosa è stato detto in questi giorni a proposito degli attentati e dei terroristi. Vorrei sapere se se ne è parlato, aperto un confronto, una discussione. Capire cosa ne pensano i giovanissimi e come affrontano questo momento di dolore.
Prima però di discutere in classe di tutto ciò vorrei sapere cosa ne pensano gli insegnati che sono, nel mondo, i portatori di cultura. Che impegno hanno profuso verso l'integrazione e verso i fatti contemporanei.
Sono loro i primi che possono cambiare il clima di odio e incomprensione che sta proliferando aiutandoli a dare un punto di vista nuovo, oggettivo e sopratutto giusto.
La scuola è il luogo della cultura e allora che proprio qui si faccia cultura: cultura dei popoli, storia, educazione civica.....mai come ora queste cose sono importanti.

Persone illuminate

sabato 14 novembre 2015

Fine della specie

Ci sarebbe un'ampia discussione da fare che immagino non sarà nemmeno sfiorata nelle menti dei più. Io penso che oggi sia un giorno triste e rappresentativo della specie umana che ciclicamente si mostra per ciò che ne rimane: cattiveria e violenza generate dall'egoismo.
È solo questione di tempo il compiersi di un ulteriore ciclo: l'estinzione.

mercoledì 4 novembre 2015

Chi siamo

Mantenere un atteggiamento critico e selettivo al fine di vedere cosa si cela dietro. Avere modo poi di capire che ci sono persone disposte a tutto e di una arroganza unica che pretendono che tu dia loro la risposta che vogliono mettendo da parte i tuoi principi e cio in cui credi. Be' io rispondo che il mondo sarà pure vostro ma non avrete, sicuro il mio rispetto.

martedì 27 ottobre 2015

Chiedo scusa se parlo di Gaber - Giandomenico Curi

La mia generazione ha perso: sicuramente non è un espressione ottimista e consolatoria ma per quanto mi riguarda mi sembra una constatazione doverosa. D'altronde solo la lucidità nel riconoscere i propri errori e il coraggio di affrontarli può aiutarci a trovare la forza per un reale cambiamento. Riconosco che la mia generazione ha perso, ma l'ammissione di una sconfitta e la sua analisi disincantata sono l'unica speranza, l'unico reale contributo che possiamo dare a chi viene dopo di noi. [...] 
Non è solo il fallimento di un'idea politica non è il funerale delle ideologie non è l'incertezza del futuro; preferisco pensare a un mutamento oserei dire antropologico dell'individuo totalmente oggetto della violenza del mercato. Noi con i nostri slanci, i nostri ideali le nostre utopie, siamo riusciti davvero a migliorare il mondo? Siamo stati padri migliori di quelli che ci hanno preceduto? Siamo stati un riferimento attendibile, un esempio valido per i nostri figli? 
Purtroppo la mia risposta non riesce a essere positiva. La gente mi piace sempre meno e l'uomo mi sembra arrivato al suo minimo stato di coscienza. Tutto quello in cui abbiamo creduto non trova più nessun riscontro, non esiste più: siamo decisamente una razza in estinzione"

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