lunedì 7 luglio 2014

Il senso di appartenenza


Un tempo queste immagini le consideravamo strazianti, dolorose, facevano rimanere in silenzio, aprendo una voragine nel cuore e ci spingevano a chiederci come fosse possibile che in un altro posto nel mondo un essere umano stesse lottando contro la fame e la sete, immerso in una guerra civile avendo come unica possibilità imbracciare un fucile  a dieci anni e andare a combattere.
Forse eravamo dotati di un senso di appartenenza diverso, più alto o quantomeno esistente.
Credo che in questo tempo si sia davvero abbandonato questo senso e si sia votato tutto all'individualismo più sfrenato e a "mor tua vita mea".
Mi chiedo ora come possiamo, vedendo questa immagine, sentirci completamente indifferenti alla sofferenza altrui?!
Vedo social network riempiti di tenere immagini di animali, frasi sull'amore e sulla famiglia; telegiornali densi di gossip, di articoli sulla tintarella, sul concerto degli one direction o sull'ultimo ipad air.
Mi domando quando abbiamo perso il senso della vita, quando abbiamo smesso di preoccuparci degli altri essere umani? Come abbiamo fatto ad essere comprati da tre potenti al mondo che ci fanno credere di avere bisogno di ogni piccola cazzata tecnologica mentre dall'altra parte del mondo quel bambino è ancora lì che aspetta l'acqua?!
Abbiamo sviluppato un senso d'egoismo terribile.
Gli stessi social sono pieni di frasi contro qualsiasi persona/cosa possa definirsi "straniero"  senza capire che non ci possono essere stranieri! Chi ha deciso che la nostra parte del mondo dovesse essere per sempre la più ricca, la più civilizzata, dove non ci sono malattie e si vive nel rispetto del prossimo? Chi ha deciso che questo debba essere solo nostro per sempre?
Il flusso migratorio è una conseguenza  della vita sulla terra. Ogni essere umano ha diritto di cercare un posto migliore dove vivere, a maggior ragione se deve scappare da una guerra o da una situazione di disagio.
La cosa che deve cambiare è il come riuscire ad andarsene. Tutti gli immigrati hanno dovuto rispettare regole e queste regole le fanno gli uomini. I delinquenti che trasportano vite umane con costi esorbitanti senza garantire nessun tipo di riuscita dell'impresa e nessun tipo di soluzione sono e rimangono delinquenti. Le politiche che devono essere fatte da coloro che hanno preso l'impegno di governare un paese o una comunità, dopo decenni ancora non ci sono e le persone continuano a morire, a riempire i centri di accoglienza regalando ai razzisti la possibilità di fomentare l'odio.
E tutte le volte che c'è una tragedia del mare tutti a indignarsi e a spargere le corone di fiori in mare....ma le soluzioni non arrivano.
Un papa una volta disse "gli occhi dei bambini africani giudicheranno il mondo". Come è possibile dall'alto di questa istituzione rimanere pietrificato negli schemi dello stato del vaticano. Non voglio dare addosso sempre a loro, anche se magari eviterei di parlare se sono consapevole che non riesco a fare nulla, però reputo davvero ipocrita predicare l'amore, la fratellanza, l'altruismo e non praticarlo.
Chiaro è che non possiamo andare tutti nei paesi flagellati da guerre e carestie ad aiutare le persone ma sarebbe doveroso che l'occidente democratico e civilizzato riconoscesse la sua avidità e CONDIVIDESSE il vivere su questa terra. Ha fatto comodo, e continua a farlo, invadere paesi con la scusa di salvarli solo per prosciugare le risorse preziose e andarsene con più danni di quelli che si sono trovati. D'altronde non ci si spiegherebbe perché guerre come il Darfour o la Costa d'Avorio non sono mai state prese in considerazione nonostante le migliaia di morti ma d'altronde cosa c'era da prendere: nulla. Creiamo associazioni umanitarie che con tutti i rischi del caso e con i tempi propri di una associazione a scopo benefico vadano a tamponare i danni senza però porre fine alla tragedia. Dario Fo disse che questo deve diventare il tempo della condivisione: credo che l'imperativo sia più che mai corretto e credo che se i potenti non rinunceranno a privilegi e denari fatti sulle spalle della povera gente la povera gente debba a tutti i costi ribellarsi. Ma per povera gente non intendo chi non ha risorse o voce in capitolo: intendo tutti noi che abbiamo la possibilità di mettere in schiena uno stato se solo lo volessimo e sentissimo il senso dell'appartenenza.

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