lunedì 8 giugno 2015

Nomade

Strade vuote.

Non le conosci queste strade
non sono le tue
ti senti straniero
solo.

Rabbia
dio-tiranno fagocitatore
distruggi, ingoi, bruci.

La vuoi vinta su questo povero diavolo.

Vortice di immagini
    chi sei?
    da dove veni?

Lacera il pensiero, la sofferenza
sporca il cuore
ti fa mal pensare.

Cosa ti aspetti ora?


Inutile interrogarsi
il tempo darà ragione o torto

Ti toglierà l'anima
o
te ne regalerà una nuova.






Spiccioli




















Domenica
il grigio dell’inverno colora ogni cosa
rende tutto freddo, omogeneo privo di vita.

Passeggio solo per queste vie
conosciute da sempre
dove giocavo da bambino
dove sono diventato uomo.

Vedo calore dentro le finestre illuminate
è il pranzo della domenica
quello fastoso e succulento
tutte le famiglie si riuniscono
ma non la mia.

Sono solo.

In tasca pochi spiccioli per una birra
in questa domenica benedetta da Dio
a volte credere mi fa sentire meglio
ma non mi scalda il cuore.

Io che vivo per queste strade
lontano dal calore e dall'amore
io che non ho nessuno
solo quei pochi spiccioli.

Io che per colpa di un misero errore ho perso tutto
non ho più nulla
nè una casa in cui abitare
nè un tavolo su cui pranzare
nè una famiglia da abbracciare
un mondo in cui sperare.

Ho solo quei pochi spiccioli
utili a farmi dimenticare il dolore
perché è questo che voglio
scordare 
che avrei potuto essere felice
se solo lo avessi scelto.


giovedì 4 giugno 2015

da una definizione a.....

Sono propensa a pensare che se ogni giorno dedicassimo anche solo cinque  minuti all'apprendimento sia esso di una parola, piuttosto che di un metodo renderemmo giustizia al nostro essere umani. Io voglio iniziare proprio stasera riportando la definizione di wikipedia che potete visualizzare cliccando il link.
Proprio non capisco come leggendo uno non riesca a capire cosa succede ogni giorno in questo nostro piccolo mondo: essenzialmente il modus operandi di  Salvini. E ancor di più non capisco come non ci si possa rendere conto che attraverso l'odio che aizza e il nemico verso cui ci schiera, si smetta di pensare e ragionare su quelli che sono i veri problemi che ci attanagliano, tra i quali lui e il suo stipendio.
Credo che il punto a cui siamo arrivati sia quasi totalmente frutto di una mancanza completa di intelligenza e cultura che riporta il popolo alla condizione di ignoranza per essere più facilmente manovrato e strumentalizzato a uso e consumo di un'unica classe.

Parallelamente a questo pensiero qualche minuto fa ne viaggiava un altro: mi piacerebbe avere i numeri delle associazioni di volontariato o di bene comune che attualmente son vive e laboriose. Questo pensiero nasce dal fatto che in questo mondo qui, ora specialmente, l'uomo non è più disposto a condividere e lavorare per il bene comune e di conseguenza non posso pensare che ci siano persone che messe in gruppo, collaborano spontaneamente e disinteressatamente a qualcosa insieme.

Mi rendo conto che per un individuo che agisce in modo sbagliato ce ne sono altre cento che aiutano il prossimo e si prodigano per far star bene tutti ma oggi ne vedo sempre meno e questa cosa mi sconforta.

Ho sempre creduto che l'amore e l'altruismo si nutrissero di se stessi nei gesti delle persone, ma questa moltiplicazione non sta avvenendo

mercoledì 3 giugno 2015

Stima e rispetto

Il rispetto è un atteggiamento e un comportamento improntato alla consapevolezza dei diritti e dei meriti altrui, dell'importanza e del valore morale e culturale di qualcuno.

Avere stima di una persona è avere una buona opinione di qualcuno o di qualche cosa, tenere in alta considerazione, apprezzare grandemente.

Le due cose sono strettamente legate: difficilmente si rispetta una persona di cui non si ha stima, e quando questa si esaurisce, la nostra mente non riesce ad accettare nessun tipo di critica, consiglio fosse anche una semplice conversazione.

E il termine del progresso di un rapporto, lo stallo completo.

Il rispetto è sintomo di grande intelligenza poiché permette ad ogni individuo di entrare nell'altro e vederne i pregi e i meriti e per questi rispettarne la manifestazione.   Vuol dire avere cura dell'altro, non denigrarlo e nemmeno giudicarlo ma comprenderlo e accettando la sua individualità. 
La stima è conseguente e consente di mettersi sempre in una posizione di progresso perchè aver stima dell'altro è uno stimolo a migliorare. 




giovedì 28 maggio 2015

Il buio che ci opprime...

La definizione del matrimonio è strettamente connessa alla cultura cui si riferisce, e al periodo storico. In molti casi essa passa per la legittimazione giuridica, sociale o religiosa di una relazione fra due persone che potrebbero anche già aver contratto di fatto questo genere di legame. Le motivazioni personali che possono portare alla scelta dell'ufficializzazione formale di una relazione sono di vario genere, e solitamente non sono uniche: motivazioni sentimentali o sessuali che necessitano di un'approvazione sociale o religiosa, motivazioni economiche, patrimoniali o politiche che invece richiedono una legittimazione giuridica eccetera.

Alla voce di wikipedia questa è la definizione e giustamente riporta il fatto che si strettamente legata alla cultura del periodo cui si riferisce. Detto questo occorre prendere atto che il periodo di riferimento, il 20° secolo ha portato diversi cambiamenti di fatto, che non possono essere ignorati.

Nella definizione è riportato che si tratta di una legittimazione giuridica dell'unione tra due persone che può avvenire per diverse motivazioni ma alla fonte di tutto c'è la creazione di una nuova cellula fatta da due individui che possono essere di qualsiasi natura, estrazione sociale, razza o religione.
Di fronte alle polemiche sterili e a certi manifesti della nuova destra in cui si vuole proibire il "matrimonio gay" termine stupido e svilente, chiedo quale può essere la motivazione che deve imporre ad un'altro individuo il proprio volere. Se non avessimo in seno all'Italia il grande moralizzatore cattolico che IMPONE e lo scrivo in grande il suo volere non ci sarebbero discussioni. Dico impone perché non capisco per quale motivo da quella parte non ci sia tolleranza: ma qualcuno ha imposto loro un modello? Perché dovrebbero farlo loro con gli altri. Di fatto il nostro sarebbe uno stato laico e la legge  può prendere decisioni autonome, se i politici non se la facessero addosso dalla paura di andare in disaccordo con il Vaticano. Francesco ci sei? La tua rivoluzione?
Questo sarebbe un segno di cambiamento.
In termini religiosi Dio è amore, il matrimonio è amore quindi perché negare a due persone di potersi amare?
Paura per i figli? Cazzate.
Punto primo: i bambini sviluppano solo i mediocri pensieri dei genitori: sono essere trasparenti e come tali non vedrebbero alcun male se un'unione fare due persone dello stesso sesso fosse spiegata in termini di amore.
Punto secondo: è stato mai considerato il fatto che un'unione può anche esser priva di figli per qualsiasi voglia motivo, di conseguenza privare le persone di un diritto è una violenza.

Quando questo paese uscirà dal buio? Quando si svincolerà dal catenaccio del cattolicesimo e inizierà ad avere il coraggio di prendere delle decisioni?

Io non ce l'ho con la chiesa sia chiaro, ma questa non dovrebbe impedirci di evolvere come stato.

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