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mercoledì 29 febbraio 2012
Umberto Galimberti - I miti del nostro tempo
Il colloquio è fatto unicamente di parole, ma le parole non si dicono solo, si ascoltano anche. Ascoltare non è "prestare l'orecchio", è farsi condurre dalla parola dell'altro là dove la parola conduce. Se poi, invece della parola, c'è il silenzio dell'altro, allora ci si fa guidare da quel silenzio. Nel luogo indicato da quel silenzio è dato reperire, per chi ha sguardo forte e osa guardare in faccia il dolore, la verità avvertita dal nostro cuore.
martedì 28 febbraio 2012
un foglio bianco
La vita è come un foglio bianco
siamo noi a scrivere la trama
esattamente come la vogliamo
a volte ci concediamo qualche licenza poetica
a volte siamo costretti a lasciare andare la penna da sola
anche dove non vorremo.
Ricordiamo che possiamo scrivere tutto quello che vogliamo
i nostri lettori ci capiranno o forse non ci capiranno affatto
ma questo è il nostro racconto
brutto o bello che sia
è il nostro.
siamo noi a scrivere la trama
esattamente come la vogliamo
a volte ci concediamo qualche licenza poetica
a volte siamo costretti a lasciare andare la penna da sola
anche dove non vorremo.
Ricordiamo che possiamo scrivere tutto quello che vogliamo
i nostri lettori ci capiranno o forse non ci capiranno affatto
ma questo è il nostro racconto
brutto o bello che sia
è il nostro.
lunedì 27 febbraio 2012
Le cose - Erri del Luca "solo andata"
La penna che scrisse il tuo nome,
il bicchiere del brindisi a te
li ho gettati via.
Dopo di te le cose non possono altro uso,
un uomo anche.
il bicchiere del brindisi a te
li ho gettati via.
Dopo di te le cose non possono altro uso,
un uomo anche.
domenica 26 febbraio 2012
D.Goleman - Intelligenza emotiva
Siccome l'educazione delle emozioni ci porta a quell'empatia che è la capacità di leggere le emozioni degli altri, e siccome senza percezione delle esigenze e della disperazione altrui non può esserci preoccupazione per gli altri, la radice dell'altruismo sta nell'empatia che si raggiunge con quell'educazione emotiva che consente a ciascuno di conseguire quegli atteggiamenti morali dei quali i nostri tempi hanno grande bisogno: l'autocontrollo e la compassione.
C.Sini - L'incanto del ritmo 1993
Non è il tempo che fonda il ritmo.
E' il ritmo che fonda il tempo.
E' il ritmo che fonda il tempo.
venerdì 24 febbraio 2012
giovedì 23 febbraio 2012
23 febbraio 2012 Soliera - Tre allegri ragazzi morti "Pasolini - Un incontro"
La borghesia riduce tutto a merce.
Una poesia può essere letta anche mille volte senza mai essere consumata.
http://www.treallegriragazzimorti.it/
Una poesia può essere letta anche mille volte senza mai essere consumata.
http://www.treallegriragazzimorti.it/
Conigli
Il coniglio viene sotto la mia finestra
animale curioso e ingordo
attende che mi occupi di lui
che gli fornisca nutrimento
anch'egli nonostante la selvaticità conquistata
vede più facile farsi allungare il cibo
e così diventa schiavo
schiavo della presenza dell'uomo
ed in pericolo di vita...
...la fiducia è cosa assai rara.
mercoledì 22 febbraio 2012
Umberto Galimberti - L'ospite inquietante "La forza d'animo"
Il sentimento non è languore, non è malcelata malinconia,
non è struggimento dell’anima, non è sconsolato abbandono. Il sentimento è
forza. Quella forza che riconosciamo al fondo di una decisione quando, dopo
aver analizzato i pro e i contro che le argomentazioni razionali dispiegano, si
decide, perché in una scelta piuttosto che in un'altra ci si sente a casa. E
guai a imboccare, per convenienza o debolezza, una scelta che non è la nostra,
guai a essere stranieri nella propria vita. La forza d’animo, che è poi la
forza del sentimento, ci difende da questa estraneità, ci fa sentire a casa,
presso di noi. Qui è la
salute. Una sorta di coincidenza di noi con noi stessi che ci
evita tutti questi “altrove” della vita che non ci appartengono e che spesso
imbocchiamo perché altri, ci chiedono, e noi non sappiamo dire no. Il bisogno
di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade
che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e così l’animo si indebolisce
e si ripiega su se stesso nell’inutile fatica di compiacere gli altri. Alla
fine l’anima si ammala, perché la malattia, lo sappiamo tutti, è una metafora,
la metafora della devianza del sentiero della nostra vita.
lunedì 20 febbraio 2012
Umberto Galimberti - L'ospite inquietante "La razionalità della tecnica e l'implosione del senso"
La tecnica è entrata in profondo conflitto con il primato che l'uomo aveva assegnato a se stesso nella storia dell'essere. E in verità, nell'assuefazione con cui utilizziamo strumenti e servizi che riducono lo spazio, velocizzano il tempo, leniscono il dolore, vanificano le norme su sui sono state scalpellate tutte le morali, rischiamo di non chiederci se il nostro modo di essere uomini non sia troppo antico per abitare l'età della tecnica che non noi, ma l'astrazione della nostra mente ha creato, obbligandoci, con un'obbligazione più forte di quella sancita da tutte le morali che nella storia sono state scritte, a entrarvi e a prendervi parte. [......]
La tecnica infatti non tende a uno scopo, non promuove il senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela la verità: la tecnica funziona. E sicome il suo funzionamento diventa planetario, finiscono sullo sfondo, incerti nei loro contorni corrisi dal nichilismo i concetti di individuo, identità, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia di cui si era nutrita l'età pretecnologica, a che ora, nell'età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi o rifondati dalle radici.
La tecnica infatti non tende a uno scopo, non promuove il senso, non apre scenari di salvezza, non redime, non svela la verità: la tecnica funziona. E sicome il suo funzionamento diventa planetario, finiscono sullo sfondo, incerti nei loro contorni corrisi dal nichilismo i concetti di individuo, identità, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia di cui si era nutrita l'età pretecnologica, a che ora, nell'età della tecnica, dovranno essere riconsiderati, dismessi o rifondati dalle radici.
Nietzsche - Frammenti postumi 1887-1888
L'uomo moderno crede sperimentalmente ora a questo ora a quel valore, per poi lasciarlo cadere. Il circolo dei valori superati e lasciati cadere è sempre più vasto. Si avverte sempre più il vuoto e la povertà del valore. Il movimento è inarrestabile, sebbene si sia tentato in grande stile di rallentarlo. alla fine l'uomo osa una critica dei valori in generale; ne riconosce l'origine, conosce abbastanza per non credere più in nessun valore; ecco il pathos, il nuovo brivido. Quella che racconto è la storia dei prossimi due secoli.
venerdì 17 febbraio 2012
giovedì 16 febbraio 2012
Sono solo parole - Noemi "testo Fabrizio Moro"
Un pò di Sanremo....
Avere l'impressione di restare sempre al
punto di partenza
e chiudere la porta per lasciare il mondo
fuori dalla stanza
considerare che sei la ragione per cui io
vivo
questo è o non è
amore
cercare un equilibrio che svanisce ogni
volta che parliamo
e fingersi felici di una vita che non è come
vogliamo
e poi lasciare che la nostalgia passi da sola
e prenderti le mani e dirti ancora
Sono solo parole [...]
Sperare che domani arrivi in fretta e che
svanisca ogni pensiero
lasciare che lo scorrere del tempo renda
tutto un po' più chiaro
perché la nostra vita in fondo non è
nient’altro che
un attimo eterno un attimo
tra me e te
sono solo parole [..]
e ora penso che il tempo che ho passato
con te
ha cambiato per sempre ogni parte di me
tu sei stanco di tutto e io non so cosa dire
non troviamo il motivo neanche per litigare
siamo troppo distanti distanti tra noi
ma le sento un pò mie le paure che hai
vorrei stringerti forte e dirti che non è
niente
posso solo ripeterti ancora
Sono solo parole [...]
punto di partenza
e chiudere la porta per lasciare il mondo
fuori dalla stanza
considerare che sei la ragione per cui io
vivo
questo è o non è
amore
cercare un equilibrio che svanisce ogni
volta che parliamo
e fingersi felici di una vita che non è come
vogliamo
e poi lasciare che la nostalgia passi da sola
e prenderti le mani e dirti ancora
Sono solo parole [...]
Sperare che domani arrivi in fretta e che
svanisca ogni pensiero
lasciare che lo scorrere del tempo renda
tutto un po' più chiaro
perché la nostra vita in fondo non è
nient’altro che
un attimo eterno un attimo
tra me e te
sono solo parole [..]
e ora penso che il tempo che ho passato
con te
ha cambiato per sempre ogni parte di me
tu sei stanco di tutto e io non so cosa dire
non troviamo il motivo neanche per litigare
siamo troppo distanti distanti tra noi
ma le sento un pò mie le paure che hai
vorrei stringerti forte e dirti che non è
niente
posso solo ripeterti ancora
Sono solo parole [...]
mercoledì 15 febbraio 2012
Stasera nonna dal suo letto mi ha detto una cosa che rimarrà stampata nella mia mente: discorrevamo dei matrimoni e dei divorzi, dei tradimenti, dell'amore al nostro tempo. Della difficoltà dei giovani di aver pazienza nei rapporti "io e tuo nonno siamo stati insieme 55anni, cosa credi abbiamo discusso, più che altro per i figli, abbiamo fatto tanti sacrifici per gli altri e cosa ci siamo goduti alla fine? quando era tutto fatto tuo nonno si è ammalato e mi ha lasciato sola però sai cosa io non rimpiango nemmeno un minuto di quel che è stato". Sembra una banalità ma in quelle parole c'è tutto, c'è una vita intera felice di essere stata vissuta così comè. Ti voglio bene nonna!
Lettera - Erri de Luca "solo andata - righe che vanno troppo spesso a capo"
Se fossi qui ti scriverei lo stesso,
imbucherei la lettera nel collo di una bottiglia vuota
e la dovresti rompere, per leggere,
col rischio di tagliarti.
Le parole tra noi, soltanto se affilate.
imbucherei la lettera nel collo di una bottiglia vuota
e la dovresti rompere, per leggere,
col rischio di tagliarti.
Le parole tra noi, soltanto se affilate.
Fiori - Erri de Luca "solo andata - righe che vanno troppo spesso a capo"
Sul campo è sparsa la fiorita del mandorlo,
s’attacca sotto i sandali,
in cucina la donna va dicendo: “il solo sei
che porta in casa i fiori sotto i piedi”.
“E tu la sola che li accoglie col manico di scopa
anziché con il vaso di cristallo”.
Miele 2003 - Erri de Luca "solo andata - righe che vanno troppo spesso a capo"
Sul ghiacciaio della parete nord di Marmolada
nei vuoti appena aperti dallo squaglio
un’ape succhia fiori di sassifraga,
esisterà sostanza più rara del suo miele?
nei vuoti appena aperti dallo squaglio
un’ape succhia fiori di sassifraga,
esisterà sostanza più rara del suo miele?
Patrizia Valduga da "Cento quartine"
So solo quello che mi basta a stento
per non sprecare i battiti del cuore,
perché sapere, sappilo, è un tormento:
è sempre chi più sa che ha più dolore.
Patrizia Valduga da "Cento quartine"
Giura che mi terrai nuda e legata
Per una notte intera, a luce spenta;
che se mento sarò martirizzata
a mezzogiorno,
irrevocabilmente
lunedì 13 febbraio 2012
San Valentino
Grandi cuori rossi
teneri peluche
sdolcinate parole d'amore...
....come se bastasse tutto questo a fare l'amore.
Domani è un giorno con diversi schieramenti: quelli convinti che odiano San Valentino in ogni suo forma, che al posto di ascoltare la radio in macchina perchè trasmette amore ogni minuto mettono heavy metal a go go e la sera vanno a festeggiare con gli amici la serata single; quelli che "ma io no non lo festeggio non faccio mai regali e nemmeno li voglio, è una festa consumistica" poi ci rimangono male se qualcuno non ha nemmeno un pensiero per loro; quelli che lo amano e ci mettono tutta la grinta del mondo per escogitare qualche cosa di carino che si ricordi. E io dove mi sintonizzo? Mah alla fine devo dire che non c'è bisogno che qualcuno ricordi all'innamorato che è il giorno dell'amore istituendo una festa ufficiale. San Valentino dovrebbe esserlo tutti i giorni se uno è innamorato. E' però anche vero che ricevere comunque un pensiero che sia una parola, un fiore, una canzone alla radio fa sempre molto piacere. La chiave della storia sono sempre le aspettative! Mai averne. Tanto è comunque un giorno normale.
teneri peluche
sdolcinate parole d'amore...
....come se bastasse tutto questo a fare l'amore.
Domani è un giorno con diversi schieramenti: quelli convinti che odiano San Valentino in ogni suo forma, che al posto di ascoltare la radio in macchina perchè trasmette amore ogni minuto mettono heavy metal a go go e la sera vanno a festeggiare con gli amici la serata single; quelli che "ma io no non lo festeggio non faccio mai regali e nemmeno li voglio, è una festa consumistica" poi ci rimangono male se qualcuno non ha nemmeno un pensiero per loro; quelli che lo amano e ci mettono tutta la grinta del mondo per escogitare qualche cosa di carino che si ricordi. E io dove mi sintonizzo? Mah alla fine devo dire che non c'è bisogno che qualcuno ricordi all'innamorato che è il giorno dell'amore istituendo una festa ufficiale. San Valentino dovrebbe esserlo tutti i giorni se uno è innamorato. E' però anche vero che ricevere comunque un pensiero che sia una parola, un fiore, una canzone alla radio fa sempre molto piacere. La chiave della storia sono sempre le aspettative! Mai averne. Tanto è comunque un giorno normale.
Coerenza
Ci vuole coerenza tra parola e gesti. Vedo tanta gente riempirsi la bocca di parole spesso più grandi di loro o magari dare significati alti dell'amore quasi come se l'amore tra gli uomini non fosse altrettanto importante, c'è prima il divino. Si le ho conosciute persone così che praticano professano poi quando una persona che ti è stata cara ha un momento di difficoltà, perde qualcuno di importante dopo mesi di sofferenza, non sono nemmeno lì a consolare il dolore. Forse perchè il dolore è una cosa nobile e privata. Bene c'è tutto il prima. Quando c'è una sofferenza grande i momenti che si passano solo talmente difficili che uno non se ne rende nemmeno conto, basterebbe davvero poco anche solo un sorriso, una serata davanti a una birra a chiaccherare, una telefonata tanto per fare capire che sei vicino a questa persona Sono poi gli stessi poi che ti rivedono dopo un po' di tempo e ti chiedono come mai è un po che non ti si vede più. Cazzo aprite quegli occhi e smettete di essere così pieni di voi da rigurgitarvi dai pori e imparate a pensare anche un po' agli altri nelle cose piccole, quelle quotidiane che se sconvolte anche solo per un minuto fanno la differenza.
domenica 12 febbraio 2012
Entro. Sempre gli stessi. Baci e abbracci. Chi si rivede! Deve venire la neve per vedersi. Non esci mai. Si beve qualcosa. Un punch al mandarino caldo al bancone quando un goffo personaggio ti si avvicina e ti fa vedere il video del domino perfetto che ha realizzato tutto da solo "e che non avevo una macchina decente adesso lo faccio in alta risoluzione e lo metto su FB" . Ti chiede se vuoi una crema al wiskhy calda, che schifo! "guarda che è buona, te la offro io, ti dà la carica". "Grazie no". Ti sganci un attimo e rivedi lui. Quanto mistero in una sola persona. Come riesca non si sa. Quest'estate si prende una casa in Spagna tutti insieme! Stiamo via un mese. Avercelo un mese di vacanza. Però andiamo in macchina cosa vuoi che ci si metta 10 ore e 800 euro di carburante. Ah un affarone. Insomma non si va più a ballare? Noi a ballare ci andiamo. Ti ricordi quella volta che sono caduta dal tavolo? Non se nè accorto nessuno!. E i carabinieri quando li abbiamo seguiti in caserma? Che serata. Uno sguardo all'orologio. Cavolo le nove? No ma che le nove, sono le sei. Quell'orologio non segna mai l'ora giusta. Sei fuori dal tempo quando entri lì.
sabato 11 febbraio 2012
Filosofia - Antonia Pozzi
Non trovo più il mio libro di filosofia.
Tiravo il carrettino
un marmocchio di otto mesi-robetta molle, saliva, sorrisino-
Quel che m'ingormbrava le mani, l'ho buttato via.
Il fratellino di quel bimbetto
a due anni, è caduto in una caldaia d'acqua bollente:
in ventiquattrore è morto, atrocemente.
Il parroco è sicuro che è diventato un angioletto.
La sua mamma non ha voluto andare al cimitero
a vedere dove gliel'hanno sotterrato.
Per i contadini, il lutto è un lusso smodato:
la sua mamma non veste sempre di nero.
Ma quando quest'ultima creaturina,
con le manine, le pizzica il viso,
ella cerca il suo antico sorriso:
e trova soltanto un riso velato - un povero riso in sordina.
Oggi da una donna ho sentito
che quella mamma, in chiesa, non ci vuole più andare.
Stasera non posso studiare,
perchè il libro di filosofia l'ho smarrito.
Tiravo il carrettino
un marmocchio di otto mesi-robetta molle, saliva, sorrisino-
Quel che m'ingormbrava le mani, l'ho buttato via.
Il fratellino di quel bimbetto
a due anni, è caduto in una caldaia d'acqua bollente:
in ventiquattrore è morto, atrocemente.
Il parroco è sicuro che è diventato un angioletto.
La sua mamma non ha voluto andare al cimitero
a vedere dove gliel'hanno sotterrato.
Per i contadini, il lutto è un lusso smodato:
la sua mamma non veste sempre di nero.
Ma quando quest'ultima creaturina,
con le manine, le pizzica il viso,
ella cerca il suo antico sorriso:
e trova soltanto un riso velato - un povero riso in sordina.
Oggi da una donna ho sentito
che quella mamma, in chiesa, non ci vuole più andare.
Stasera non posso studiare,
perchè il libro di filosofia l'ho smarrito.
Ofelia - Maria Pawlikowska
Ah come a lungo giacerò
nelle acque vitree, nella rete d'alghe,
prima di credere alfine alla semplice
verità: non ero amata.
nelle acque vitree, nella rete d'alghe,
prima di credere alfine alla semplice
verità: non ero amata.
Nella bufera di rose - Ingeborg Bachmann
Quando ci volgiamo nella bufera di rose,
la notte è illuminata di spine, e il rombo
del fogliame, cos' lieve poc'anzi tra i cespugli,
ora ci segue alle calcagna.
la notte è illuminata di spine, e il rombo
del fogliame, cos' lieve poc'anzi tra i cespugli,
ora ci segue alle calcagna.
Il cigno - Nelly Sachs
Nulla
sulle acque
e già sospesa a un battito di ciglia
la geometria di un cigno
radicata nell'acqua
s'inerpica
e si china nuovamente
Inghiottendo polvere
e misurando con l'aria
l'universo-
sulle acque
e già sospesa a un battito di ciglia
la geometria di un cigno
radicata nell'acqua
s'inerpica
e si china nuovamente
Inghiottendo polvere
e misurando con l'aria
l'universo-
venerdì 10 febbraio 2012
Bye Bye Bombay - Afterhours "Quello che non c'è" 2002
Non si può giocare con il cuore della gente
se non sei un professionista
ma ho la cura
Io non tremo
E' solo un pò di me che se ne va
E' sporca la città, tutto cercherà
di condurre sino a te e io no
bye bye bye bye bye bye bye Bombay
se non sei un professionista
ma ho la cura
Io non tremo
E' solo un pò di me che se ne va
E' sporca la città, tutto cercherà
di condurre sino a te e io no
bye bye bye bye bye bye bye Bombay
Felicità
Cosa manca a questo cuore per essere felice?
Quale fonte sarà in grado di dissetarlo?
La strada verso la felicità è lunga
sempre se si può raggiungere
perchè ci sono cuori destinati a non esserlo mai.
Quale fonte sarà in grado di dissetarlo?
La strada verso la felicità è lunga
sempre se si può raggiungere
perchè ci sono cuori destinati a non esserlo mai.
mercoledì 8 febbraio 2012
martedì 7 febbraio 2012
Antonia Pozzi - Pudore
Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pure con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come un mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
ti piace
e tu me lo dici
sia pure con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come un mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
lunedì 6 febbraio 2012
Luca Carboni - L'avvenire - ..e intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film 1984
.......e noi ahah
e noi ahah
dicevi
pensa alla fine del mondo finisce tutto e noi
.......e noi ahah
e noi ahah
in purgatorio in paradiso ma all'inferno spero proprio di no
e noi ahah
dicevi
pensa alla fine del mondo finisce tutto e noi
.......e noi ahah
e noi ahah
in purgatorio in paradiso ma all'inferno spero proprio di no
Ivano Fossati - Labile da Macramè 1996
mi dicono che Dio esiste
ma si accontenta
di camere doppie con la vista siderale
mentre qui da noi
piove sempre
si ricorderà di me?
ma si accontenta
di camere doppie con la vista siderale
mentre qui da noi
piove sempre
si ricorderà di me?
sabato 4 febbraio 2012
venerdì 3 febbraio 2012
I consigli di Umberto Eco
1. Evitate le allitterazioni,
anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va
evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è
minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali
& abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la
parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non
fare… indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette
possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non
fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni.
Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.
12. I paragoni sono come le frasi
fatte.
13. Non essere ridondante; non
ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza
s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano
parole volgari.
15. Sii sempre più o meno
specifico.
16. Non fare frasi di una sola
parola. Eliminale.
17. Guardati dalle metafore
troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
18. Metti, le virgole, al posto
giusto.
19. Distingui tra la funzione
del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non sempre è facile.
20. Non usare metafore
incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
21. C’è davvero bisogno di
domande retoriche?
22. Sii conciso, cerca di
condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi
lunghe – o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco
attento – affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento
dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni
inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo
dominato dal potere dei media.
23. Gli accenti non debbono
essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fa sbaglia.
24. Non si apostrofa
un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
25. Non essere enfatico! Sii
parco con gli esclamativi!
26. Neppure i peggiori fans dei
barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
27. Scrivi in modo esatto i
nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche e simili.
28. Nomina direttamente autori
e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore
lombardo del XIX secolo, l’autore del “5 maggio”.
29. All’inizio del discorso usa
la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così
stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
30. Pura puntiliosamente
l’ortograffia.
31. Non andare troppo sovente a
capo.
Almeno, non quando non serve.
32. Non usare mai il plurale
maiestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
33. Non confondere la causa con
l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
34. Non indulgere ad arcaismi,
apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche
che, per quanto ti appaiono come altrettante epipfanie della differanza
grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva eccedano comunque le
competenze cognitive del destinatario.
35. Non devi essere prolisso,
ma neppure devi dire meno di quello che.
36. Una frase compiuta deve
avere
http://www.magrathea.it
giovedì 2 febbraio 2012
Gli animali - da "Quaderno di quattro anni" Eugenio Montale
Gli animali di specie più rara
prossima a estinguersi
destano costernazione
in chi sospetta che il loro Padre ne abbia
perduto lo stampino.
Non è che tutti siano stati vittime
degli uomini e dei climi
o di un artefici divino.
Chi li ha creati li ha creduti inutili
al più infelice dei suoi prodotti: noi.
prossima a estinguersi
destano costernazione
in chi sospetta che il loro Padre ne abbia
perduto lo stampino.
Non è che tutti siano stati vittime
degli uomini e dei climi
o di un artefici divino.
Chi li ha creati li ha creduti inutili
al più infelice dei suoi prodotti: noi.
Feast of love
Le cose più inaspettate sono sempre dietro l'angolo.
E tra tutti i doni che ho davanti a me questo pensiero in questo momento della mia vita è il più prezioso.
E così si ricomincia da capo
Morgani Freeman "Feast of love" di Robert Benton - 2007
mercoledì 1 febbraio 2012
Nevee
![]() |
Foto: Simona Quartieri |
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