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domenica 29 dicembre 2019
Pensieri banali
Oggi su una radio sentivo uno speaker che a proposito di una canzone che parlava della classica "notte a mille e poi ci pensiamo domani", elogiava le cose fatte di pancia perché genuine e ricche di passione da stravolgere l'anima. Beh non sono d'accordo: da un lato dico per fortuna che esiste ancora chi si lascia attraversare da un'emozione dall'altra dico che è il pensiero che ci distingue dagli animali. Questo vale anche e sopratutto per i rapporti umani: la complicità sessuale non può essere l'unica cosa che tiene insieme due persone. Per costruire qualcosa deve esserci un progetto, una visione comune, una condivisione d'intenti, una similitudine di pensiero, una enorme facilità nello stare insieme. Se queste cose insieme non ci sono, crolla subito la speranza di un rapporto. Ad oggi pero vige la cultura del tutto subito e il ragionamento passa in secondo piano per accontentare un bisogno seppure passeggero. Riflettere sempre su quanto possa essere nociva una cosa che non fa per noi, prima di agire.
sabato 21 dicembre 2019
Caducità
La vita è un viaggio: corto o lungo lo decide lei, noi possiamo solo farlo con l'entusiasmo e la voglia di scoprire di chi lo fa per la prima volta. Il tempo servirà a incastrare tanti tasselli del nostro puzzle: c'è chi ne avrà tanti e chi solo qualcuno perché purtroppo non gli sarà concesso un periodo lungo. La morte allontanerá da noi tutti i nostri affetti, le nostre passioni, il nostro vissuto, tutto ciò che per noi ha significato vivere e piangeremo, così come piangeranno coloro che rimarranno dopo di noi, senza di noi. Non si possono trovare giustificazioni: è una legge, amara e inappellabile che conosciamo appena siamo in grado di capire. Beh io la odio la morte: è una guastafeste e mi fa paura, me ne ha sempre fatta e ora ancor di più perché sono molto felice e temo che arrivi a strapparmi quello che ho, invidiosa e meschina. A volte piango per qualcuno che non conosco e che l'ha incontrata nel suo cammino, troppo presto, troppo male. Il giusto tempo lo devono avere tutti.
giovedì 12 dicembre 2019
Liberi di lavorare
Questo è il testo che assieme alla collega Anna Tonia, abbiamo letto alla giornata indetta dal CUG del Comune di Milano "LE PAROLE DELLA VIOLENZA NEI LUOGHI DI LAVORO - Fenomeni Sentinella. Come Reagire. Ambienti di Lavoro Inclusivi" tenutasi ieri a Palazzo Reale.
Vorrei che un giorno tutti fossimo liberi:
• liberi di essere parte attiva alla creazione di un processo lavorativo invece che l'ultimo anello della catena (se coinvolgiamo tutti non ne usciamo più, se la caveranno in corso d'opera)
• liberi di entusiasmarci e proporci per un incarico sentendoci la persona giusta, senza subire le maldicenze dei colleghi (cosa crede di fare quello, io sono anni che sono qui)
• liberi di veder emergere la propria figura per meriti reali e guadagnati e non per vincoli di parentela o di interessi (quella è lì perché sarà parente di un dirigente)
• liberi di essere professionisti seri ed onesti senza venire additati come ostruzionisti o incapaci di lavorare in un sistema (quello dobbiamo bypassarlo non ci si può parlare, crede di sapere tutto lui)
• liberi di avere una carriera, senza che questa venga interrotta dall'arrivo di un figlio ( la famiglia non è conciliabile con quest'incarico, è necessario un impegno che lei non mi può garantire)
• liberi di dire la propria senza essere sminuiti o ignorati da chi prende decisioni (non mi interessa ciò che pensano i dipendenti, sono io che decido)
• liberi di manifestare un'idea apertamente senza smettere di essere rispettati (tu stai con quelli non sei attendibile!)
• liberi di denunciare un ricatto o una molestia senza temere di non essere creduti o giudicati (ma lei è sicuro di non aver frainteso la situazione?)
• liberi di avere un lavoro che sentiamo nostro e di amarlo dando il meglio, evitando di cadere nel vortice dell'insoddisfazione e del malcontento (sono qui da qualche anno ormai e mi sento completamente ignorato)
Il lavoro è sopratutto dignità: in questo la soddisfazione ed il benessere lavorativo contribuiscono alla crescita individuale e all'innalzamento dell'autostima. Questo per tutti: uomini e donne, parimenti.
La libertà di potersi sentire se stessi è essenziale per amare ciò che si fa, per dare energia e vita alla propria occupazione.
Vorrei che un giorno tutti fossimo liberi:
• liberi di essere parte attiva alla creazione di un processo lavorativo invece che l'ultimo anello della catena (se coinvolgiamo tutti non ne usciamo più, se la caveranno in corso d'opera)
• liberi di entusiasmarci e proporci per un incarico sentendoci la persona giusta, senza subire le maldicenze dei colleghi (cosa crede di fare quello, io sono anni che sono qui)
• liberi di veder emergere la propria figura per meriti reali e guadagnati e non per vincoli di parentela o di interessi (quella è lì perché sarà parente di un dirigente)
• liberi di essere professionisti seri ed onesti senza venire additati come ostruzionisti o incapaci di lavorare in un sistema (quello dobbiamo bypassarlo non ci si può parlare, crede di sapere tutto lui)
• liberi di avere una carriera, senza che questa venga interrotta dall'arrivo di un figlio ( la famiglia non è conciliabile con quest'incarico, è necessario un impegno che lei non mi può garantire)
• liberi di dire la propria senza essere sminuiti o ignorati da chi prende decisioni (non mi interessa ciò che pensano i dipendenti, sono io che decido)
• liberi di manifestare un'idea apertamente senza smettere di essere rispettati (tu stai con quelli non sei attendibile!)
• liberi di denunciare un ricatto o una molestia senza temere di non essere creduti o giudicati (ma lei è sicuro di non aver frainteso la situazione?)
• liberi di avere un lavoro che sentiamo nostro e di amarlo dando il meglio, evitando di cadere nel vortice dell'insoddisfazione e del malcontento (sono qui da qualche anno ormai e mi sento completamente ignorato)
Il lavoro è sopratutto dignità: in questo la soddisfazione ed il benessere lavorativo contribuiscono alla crescita individuale e all'innalzamento dell'autostima. Questo per tutti: uomini e donne, parimenti.
La libertà di potersi sentire se stessi è essenziale per amare ciò che si fa, per dare energia e vita alla propria occupazione.
lunedì 25 novembre 2019
Leggera
Donna
ama te stessa come nessun altro sa fare
rispetta il tuo coraggio
onora la tua femminilità.
Vinta dalla capacità di sopportare
non isolarti
non arrenderti all'abitudine, al pensiero di non meritare.
Desidera una libertà nuova
per te stessa
per la tua vita.
Possiedi ali leggere di farfalla
usale per salvarti.
Vola in alto.
Il cielo scuro dinanzi a te
rivelerà una ad una le stelle
danza su di esse la tua rinascita
leggera ed armoniosa
come solo tu puoi essere.
ama te stessa come nessun altro sa fare
rispetta il tuo coraggio
onora la tua femminilità.
Vinta dalla capacità di sopportare
non isolarti
non arrenderti all'abitudine, al pensiero di non meritare.
Desidera una libertà nuova
per te stessa
per la tua vita.
Possiedi ali leggere di farfalla
usale per salvarti.
Vola in alto.
Il cielo scuro dinanzi a te
rivelerà una ad una le stelle
danza su di esse la tua rinascita
leggera ed armoniosa
come solo tu puoi essere.
Vola alta |
martedì 12 novembre 2019
Regali
Nel mese che ospita la ricorrenza della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne ho deciso di donare il mio libro versione EBOOK "Ritratti di donne" gratuitamente per chi avesse voglia di tuffarsi nelle storie di donne che hanno subito violenza.
Andate sulla pagina del mio libro e seguite il link.
Andate sulla pagina del mio libro e seguite il link.
giovedì 31 ottobre 2019
#vuoti
Autunno color arancio
con te portavi il sorriso di vita nuova.
Nel cuore già facevo posto per te
preoccupata su come sarebbe andata
la mia mente piena di interrogativi
cresceva già un piccolo nido.
Fantasticavo su come ti avrei chiamato
sul colore dei tuoi occhi, dei tuoi capelli
sugli abbracci a tua sorella e sul bene che vi sareste volute.
Violenta e sorda la notizia della tua scomparsa
come un cielo lacerato dal lampo
si spezza il cuore che ti voleva accogliere.
Buonanotte piccolo mio
colora questa notte con la tua luce.
con te portavi il sorriso di vita nuova.
Nel cuore già facevo posto per te
preoccupata su come sarebbe andata
la mia mente piena di interrogativi
cresceva già un piccolo nido.
Fantasticavo su come ti avrei chiamato
sul colore dei tuoi occhi, dei tuoi capelli
sugli abbracci a tua sorella e sul bene che vi sareste volute.
Violenta e sorda la notizia della tua scomparsa
come un cielo lacerato dal lampo
si spezza il cuore che ti voleva accogliere.
Buonanotte piccolo mio
colora questa notte con la tua luce.
dedicato ad una mamma
che ha perso suo figlio
mercoledì 16 ottobre 2019
Pratica gentilezza a caso
ieri ero in ospedale. c'era una signora cn scritto AVO sul camice che dava indicazioni alle persone su dove andare. abbiamo aspettato molto ed è stato inevitabile fare due chiacchiere, vista anche la presenza della mia piccolina che faceva ridere tutti.
ci ha detto che è una volontaria, che in barba alla fornero è andata in pensione, che voleva occupare il suo tempo facendo qualcosa di utile per gli altri, che vive da sola perché ha figli grandi già fuori di casa, che non avrà mai dei nipoti, che le piacerebbe fare la nonna per qualcuno che nonni non ha.
Era una signora molto distinta che in pasSato faceva un altro mestiere e che sceglie ogni giorno di aiutare, era una signora UMANA.
ci ha detto che è una volontaria, che in barba alla fornero è andata in pensione, che voleva occupare il suo tempo facendo qualcosa di utile per gli altri, che vive da sola perché ha figli grandi già fuori di casa, che non avrà mai dei nipoti, che le piacerebbe fare la nonna per qualcuno che nonni non ha.
Era una signora molto distinta che in pasSato faceva un altro mestiere e che sceglie ogni giorno di aiutare, era una signora UMANA.
lunedì 7 ottobre 2019
Origine
Un'abbraccio per sentire come sei. Da piccoli abbracciare e baciare la mamma è un'attività quotidiana che dona felicità e rassicurazione. Mano a mano che si cresce si smette perché si pensa sia una cosa da piccoli e forse ci se ne vergogna un po'. Il tempo passa e si diventa adulti, genitori e si riflette su quell'abbraccio dato da bambini che è necessario ritrovare. Si perché il tempo non perdona e non ammette eccezioni perciò abbracciate i vostri genitori sempre, sentite il loro battito come da bambini perché quello è stato il momento più dolce e sicuro della vostra vita e non potrà che rievocare il bene immenso che questa unione ha generato.
Radici |
mercoledì 18 settembre 2019
mamme sull'orlo di una crisi di nervi
Ci sn momenti in cui i bambini mettono alla prova i nostri nervi. D'altronde loro non hanno il nostro stesso modo di ragionare, non sono interessati alle stesse nostre cose per cui risulta spesso difficile allinearsi. Fa parte dell-adulto abbassarsi al loro livello per entrare in sintonia. Ci sono giornate storte per loro ma ci sono anche per noi e quando lo sono per noi è ancor più dura perché la soglia di sopportazione si abbassa e scappa la pazienza. Ma a chi non è mai capitato? E sopratutto chi dopo un urlo di troppo immediatamente dopo non voleva rimediare con un abbraccio fortissimo o un bacio scusandosi? Siamo umani ed è difficile essere tutto ma non bisogna colpevolizzarsi, il genitore è un difficile mestiere e gli sbagli possono essere ammessi purché non siano irrimediabili. Ci sono infatti errori che non ammettono la comprensione: essere padre o madre significa essere depositari di una fiducia che non può essere infranta.
giochi Montessori fai da te |
domenica 8 settembre 2019
#ioete
...è così. La persona che scegli al tuo fianco è colei che in qualche modo ha cambiato la tua vita...in meglio.
Cambiare ha un significato grande quando credi di non essere adatta, di non essere capace di rimanere, di essere inadeguata per il tuo contesto. Poi arriva lui che come una tempesta travolge la tua vita e la sgretola per farla ricominciare da capo esattamente come tu vuoi che sia. Io devo dire grazie alla persona che vive accanto a me ogni giorno perché è stata la fonte del cambiamento della mia vita e del mio essere. A lui devo questa Elisa che non si credeva capace di nulla e che invece ora gode del rispetto di sé stessa.
Cambiare ha un significato grande quando credi di non essere adatta, di non essere capace di rimanere, di essere inadeguata per il tuo contesto. Poi arriva lui che come una tempesta travolge la tua vita e la sgretola per farla ricominciare da capo esattamente come tu vuoi che sia. Io devo dire grazie alla persona che vive accanto a me ogni giorno perché è stata la fonte del cambiamento della mia vita e del mio essere. A lui devo questa Elisa che non si credeva capace di nulla e che invece ora gode del rispetto di sé stessa.
venerdì 6 settembre 2019
colpevole di essere mamma
In un gruppo Facebook ho letto questo pensiero pubblicato in anonimo:
sono a casa dal lavoro da gennaio 2016 per ingestibiltá lavoro/figli (ora 4 e 2 anni) mio marito ha una attività in proprio che lo tiene fuori anche 16 h al dí e in più unico giorno di riposo domenica ho iscritto il 2 in primavera ma non l'hanno preso
Io mi sono resa conto che oltre a fare la mamma sono eslusa da tutto il resto, i miei figli sono morbosamente attaccati a me e non riesco a lasciarli con nessuno specialmente la notte
Poi essendo originari del sud trascorriamo quasi 4 mesi estivi e uno a Natale in merdione vedendo il papà in totale 20 giorni(sempre causa lavoro)ora io vorrei tornare a lavorare anche per avere un MIO RITAGLIO di tempo una mia indipendenza (economicamente non ci fá mancare nulla)diciamo una vita che non giri intorno a pannolini giochi e parlare il bambinesco o di bambini 24h no stop
La sua risposta è stata assolutamente no perché lui non mi aiutarerá assolutamente nella gestione casa/bimbi mio lavoro
Allora io mi sono impuntata e lui se ne esce che se sará cosi io mi dovrò pagare tutto ciò che riguarda i bimbi per la gestione asilo mensa centro estivo eventuale baby sitter più la spesa per casa e per le mie cose macchina assicurazione ricariche ecc
Cioé facendomi quattro conti mi impicco faccio prima
Ditemi che non sono un aliena
Incredible che ancora oggi una madre, una donna debba vivere questo tipo di vessazioni e violenze. Una donna deve essere controllabile, una serva, una sottomessa al volere di colui che porta i soldi in casa. Questa violenza equivale per me ad una fine, non credo che un uomo così possa capire cosa chiede. Poi non stupiamoci se arrivano le violenze fisiche e i casi di sucidio.
venerdì 30 agosto 2019
paura?
Hai paura della morte?
Sì o meglio ho paura della malattia. La morte se improvvisa non mi spaventa: l'essere colti di sorpresa aiuta a non pensare. La sofferenza quella mi fa paura, il distacco, l'abbandono della mia vita: non sentire più il sorriso di Isabella, vedere gli occhi di Arianna, le labbra di mio marito e la sua voce. Dover cedere lentamente ogni istante terreno alla morte dopo un lungo calvario.
Fortuna quella ci vuole, una sana dose di fortuna.
Sì o meglio ho paura della malattia. La morte se improvvisa non mi spaventa: l'essere colti di sorpresa aiuta a non pensare. La sofferenza quella mi fa paura, il distacco, l'abbandono della mia vita: non sentire più il sorriso di Isabella, vedere gli occhi di Arianna, le labbra di mio marito e la sua voce. Dover cedere lentamente ogni istante terreno alla morte dopo un lungo calvario.
Fortuna quella ci vuole, una sana dose di fortuna.
domenica 18 agosto 2019
da figlio a genitore
C'è un momento nella vita di ognuno di noi in cui si smette di essere figlio e si diventa genitore, non di tuo figlio ma dei tuoi genitori. C'è un momento in cui senti di doverti prendere cura di loro perché ne hanno bisogno, perché sono stanchi di fare tutto da soli. Vuoi restituire loro l'amore che ti hanno donato in una vita intera, anche se difficilmente riuscirai.
Un momento in cui sarai tu l'abbraccio consolatorio, tu la sensazione confortevole di avere sempre qualcuno su cui contare, tu il paracadute che distoglie dal senso di vuoto,
Un momento in cui sarai tu l'abbraccio consolatorio, tu la sensazione confortevole di avere sempre qualcuno su cui contare, tu il paracadute che distoglie dal senso di vuoto,
giovedì 15 agosto 2019
il luogo del silenzio
se uno mi chiedesse perché amo tanto i cimiteri risponderei:
perché li risiede la storia e non quella dei grandi guerrieri o intellettuali o illustri politici o reali, la storia delle persone comuni quelle che vedi nella quotidianità che hanno percorso la loro vita cercando al meglio di renderla degna di essere vissuta. La storia anche di coloro che non hanno avuto fortuna o peggio ancora hanno derubato, ucciso o chissà cos'altro.
Rimane una foto su una lapide, a colori o in bianco e nero, sorridenti o tristi rimane quella, una istantanea che racconta chi erano.
È un luogo silenzioso e per questo piacevole quando uno ricerca un po' di pace.
Rari quelli in cui la vista è come questa
perché li risiede la storia e non quella dei grandi guerrieri o intellettuali o illustri politici o reali, la storia delle persone comuni quelle che vedi nella quotidianità che hanno percorso la loro vita cercando al meglio di renderla degna di essere vissuta. La storia anche di coloro che non hanno avuto fortuna o peggio ancora hanno derubato, ucciso o chissà cos'altro.
Rimane una foto su una lapide, a colori o in bianco e nero, sorridenti o tristi rimane quella, una istantanea che racconta chi erano.
È un luogo silenzioso e per questo piacevole quando uno ricerca un po' di pace.
Rari quelli in cui la vista è come questa
mercoledì 14 agosto 2019
Trees
La fragilità dell'essere umano è esattamente come un albero.
Un seme nella terra che piano piano cresce, il sole la pioggia e poi ancora il sole. Si innalza forte e rigoglioso verso il cielo fino a raggiungere la sua maestosità. Si erge sicuro nel mondo e sembra niente possa scalfirlo.
Lo stesso albero però potrebbe non crescere, per svariati motivi, potrebbe essere colpito da una tempesta che ne spezza o rami, potrebbe essere colpito da un insetto invasore che ne deturpa aspetto e salute, potrebbe essere preso di mira da qualcuno ed abbattuto perché giudicato inutile o peggio ancora fastidioso per le foglie che cadono nel giardino altrui.
Quando guardate un albero guardetete la vita e comprenderete la sua estrema fragilità e solo dopo con rispetto verso di essa, capirete quanto sia importante vivere ogni attimo nella consapevolezza della sua casualità. Gli eventi potranno in ogni momento sconvolgere la nostra esistenza ma non si sarà vissuti invano se daremo onore a questa nostra presenza in questo mondo.
Un seme nella terra che piano piano cresce, il sole la pioggia e poi ancora il sole. Si innalza forte e rigoglioso verso il cielo fino a raggiungere la sua maestosità. Si erge sicuro nel mondo e sembra niente possa scalfirlo.
Lo stesso albero però potrebbe non crescere, per svariati motivi, potrebbe essere colpito da una tempesta che ne spezza o rami, potrebbe essere colpito da un insetto invasore che ne deturpa aspetto e salute, potrebbe essere preso di mira da qualcuno ed abbattuto perché giudicato inutile o peggio ancora fastidioso per le foglie che cadono nel giardino altrui.
Quando guardate un albero guardetete la vita e comprenderete la sua estrema fragilità e solo dopo con rispetto verso di essa, capirete quanto sia importante vivere ogni attimo nella consapevolezza della sua casualità. Gli eventi potranno in ogni momento sconvolgere la nostra esistenza ma non si sarà vissuti invano se daremo onore a questa nostra presenza in questo mondo.
lunedì 12 agosto 2019
cosa rimane
la domanda è cosa rimane di noi?
...se non abbiamo:
amato
vissuto di passioni
viaggiato
condiviso
donato
posto interrogativi a noi stessi
curato la natura
apprezzato arte e cultura
conosciuto la storia
compreso valori
rimane solo la miseria dell'essere umano, l'egoismo e la grettezza di chi non comprende cosa sia davvero importante.
...se non abbiamo:
amato
vissuto di passioni
viaggiato
condiviso
donato
posto interrogativi a noi stessi
curato la natura
apprezzato arte e cultura
conosciuto la storia
compreso valori
rimane solo la miseria dell'essere umano, l'egoismo e la grettezza di chi non comprende cosa sia davvero importante.
Accademia di Modena - dettaglio ingresso |
lunedì 29 luglio 2019
#sea
Che bello il sorriso di un bambino che affronta per la prima volta un'onda con a fianco papà e mamma....è libertà, gioco, novità, evoluzione, mistero. Sensazioni nuove e talmente emozionanti da non farle chiudere occhio perché ancora racchiuse nel corpo che vibra e nella mente che sogna.
giovedì 25 luglio 2019
polvere
l'arte scuote dall'anima la polvere accumulata durante la vita di tutti i giorni.
Pablo Picasso
Pablo Picasso
martedì 23 luglio 2019
#mattiatorre #lalineaverticale
Succede che venga colpita da qualche evento che sento per radio, leggo sui social o vedo per strada. Qualche risveglio mattiniero fa, dopo aver cambiato la mia pupattola cullandola per addormentarsi, sbircio un po' internet e vedo che è morto un regista sceneggiatore di appena 47 anni, Mattia Torre. Come sempre in questi casi non accetto questa sentenza che la vita si prende la libertà di dare, senza alcun appello. Leggo un po' la carriera artistica di questa persona e vedo che ha girato una miniserie TV chiamata la linea verticale con protagonista #Mastrandrea uno dei miei attori preferiti. Mi metto subito alla ricerca su #raiplay e mi guardo di filato le prime tre puntate. Interrotta dal risveglio di mia figlia, mi asciugo le lacrime ed esco da quell'atmosfera che Torre è stato capace di rendere viva. Me ne innamoro subito perché è di un ironia sottile che ferisce, una drammaticità vera e semplice, una chiarezza di sentimenti impeccabile. Ha sdoganato momenti di intimità che la vita reale riserva solo a chi è coinvolto in questo subdolo male. Il momento in cui viene comunicata la malattia, quello in cui chiede alla moglie di dirgli la verità, il momento in cui realizza la paura. Complice di tutto la storia autobiografica il cui epilogo è sotto gli occhi di tutti. Nessuno scampo alla malattia del secolo che impietosa miete le sue vittime senza alcuna pietà e compassione, nemmeno verso le anime illuminate la cui opera su questa terra è di grande ispirazione ed esempio per tutti.
La linea verticale |
giovedì 18 luglio 2019
#barattoli
Brilla stellina dorata
immersa nel rosso
il colore del cuore.
Qui è racchiusa la magia
la risorsa dell'immaginazione
ti accompagnerà
donandoti la capacità di sognare
lunedì 15 luglio 2019
Chiese
domenica 14 luglio 2019
#tramandare
spesso quando vado sui monti in Emilia capita che durane il pranzo, si parli dei twmpi della guerra. Anni in cui la casa era un fienile e ci si nascondeva dai tedeschi, quando gli altri, i repubblichini, vennero per violentare e fare razzia, la tessera del fascismo rifiutata. A questo si aggiungono i ricordi tramandati da mia nonna che raccontava di quando facevano le esecuzioni in piazza Roma? dei cadaveri cementificazione alle fonderie, dell'angoscia per Pippo che volava sopra le loro teste.
La memoria torna a quel tempo vissuto con il terrore, con la speranza per le nuove generazioni, che non debba più tornare.
La memoria.....che molti sembrano ignorare nella pratica quotidiana e che sembrano non avere quando aizzano con odio verso altri popoli.
La memoria....che potrebbe salvarci da noi stessi.
La memoria torna a quel tempo vissuto con il terrore, con la speranza per le nuove generazioni, che non debba più tornare.
La memoria.....che molti sembrano ignorare nella pratica quotidiana e che sembrano non avere quando aizzano con odio verso altri popoli.
La memoria....che potrebbe salvarci da noi stessi.
ricordi |
sabato 13 luglio 2019
difetti
Foto con difetto |
Quando andai dallo psicologo ricordo che mi chiese di elencare i miei pregi e i miei difetto. Allora faticavo a trovare sia gli uni che gli altri perché non mi conoscevo abbastanza. Ora si e so che un difetto che ho è pretendere dagli altri sempre il massimo. Apparentemente può sembrare che non sia un problema invece penso che bisognerebbe anche lasciare tranquilli gli altri proprio perché ognuno di noi ha alti e bassi e può non essere in grado di dare il meglio di sé sempre. Questo mio comportamento contiene anche un po di altezzosita perché presuppone che ciò che faccio sia sempre il massimo e gli altri non sono alla mia altezza. Riconoscere i difetti è sinonimo di intelligenza ma migliorarli è difficile!
venerdì 5 luglio 2019
Hazan - Fossi in te
Esce oggi il secondo video degli Hazan "Fossi in te".
Quante donne nel loro periodo d'amore più nero hanno desiderato un uomo che le salvasse, qualcuno che potesse vedere al di là delle apparenze, che potesse capire cosa è racchiuso dietro ad una bel corpo e un bel sorriso.
Donne è dedicato a voi, augurandovi di trovare la persona che sappia vedere la vostra luce.
appiccicati
Un pianto nella notte
tre corpi vicini
seppur sudati
si tengono per mano.
Sentirsi
questo è importante
sapere che ci siamo
l'una per l'altra.
La presenza
fa crescere l'amore.
tre corpi vicini
seppur sudati
si tengono per mano.
Sentirsi
questo è importante
sapere che ci siamo
l'una per l'altra.
La presenza
fa crescere l'amore.
giovedì 27 giugno 2019
Dietro la tastiera
Dietro a questo schermo che ci aggiorna su tutto ciò che accade ci schieriamo con o contro, facciamo verbali battaglie umanitarie, protestiamo animatamente ispirati da un ipotetico ideale, ci prendiamo a pugni e parole, alleggeriamo la coscienza firmando petizioni.
Ma quando spegniamo lo schermo, cosa resta?
La nostra pratica quotidiana cosa rappresenta di noi?
Siamo così infervorati e certi come lo eravamo seduti nel nostro comodo salotto sorseggiando una bibita?
Siamo vittime della statica pigrizia d'intenti o attivi combattenti di principi?
Schieratevi anche qui!
Ma quando spegniamo lo schermo, cosa resta?
La nostra pratica quotidiana cosa rappresenta di noi?
Siamo così infervorati e certi come lo eravamo seduti nel nostro comodo salotto sorseggiando una bibita?
Siamo vittime della statica pigrizia d'intenti o attivi combattenti di principi?
Schieratevi anche qui!
mercoledì 26 giugno 2019
#start
Fate un salto nel buio
ricominciate!
Un nuovo luogo
contornati di insicurezze
prede di pregiudizi
ostilità e diffidenza.
Sperimentate quanto sia importante essere accolti
quanto sia bello poter attingere allo sconosciuto
mescolare culture, usanze, tradizioni.
Abbandonate il comfort che vi rende schiavi e vivete davvero.
ricominciate!
Un nuovo luogo
contornati di insicurezze
prede di pregiudizi
ostilità e diffidenza.
Sperimentate quanto sia importante essere accolti
quanto sia bello poter attingere allo sconosciuto
mescolare culture, usanze, tradizioni.
Abbandonate il comfort che vi rende schiavi e vivete davvero.
martedì 4 giugno 2019
Ti racconto il mio parto 2
Sono a 40+3. Sembra una notte come tutte le altre. Mi sveglio per andare a fare pipì le solite mille mila volte.
Ore 6.00 non più solo pipì, qualche doloretto che sembra essere un mal di pancia mi esorta ad andare in bagno. Torno a letto e sdraiarmi non è più così facile. Sento di nuovo qualche dolore, torno in bagno e mi accompagna questo dolore che ora è localizzato sopra al pube. Torno a dormire ma sento che ogni dieci minuti questo dolore si ripresenta. Lo ricordo in realtà per Isabella lo avevo uguale, in quel punto. Torno a letto e abbraccio la mia piccola, ho la certezza che questo sarà l'ultimo giorno in cui il pancione sarà fra noi due. Arrivano le 08.30. Papà si è già accertato di come sto e decide di andare a fare la doccia, sa che sarà un sabato diverso dal solito. Intanto Isabella si sveglia e come solito facciamo le nostre coccole anche se fatico a mantenere la posizione. Decidiamo di andare a fare colazione e piano piano scendiamo le scale. Mi piacerebbe fare colazione come tutte le mattine ma questo dolore diventa sempre più intenso.
Ore 9.30 decido di lasciare la bimba al papà e ai nonni e di andare a fare un bagno caldo dicono tutti che fa miracoli. Riempio la vasca con acqua calda e mi siedo ma sento che è meglio tenere il bacino sollevato. Uso il doccino per direzionare l’acqua bollente sulla pancia e questo mi da sollievo. Dopo una mezz’ora il papà viene a vedere come va e mi consiglia di andare. Io sono sempre titubante perché effettivamente a casa è più piacevole gestire il dolore. Penso però che ho ancora il viaggio in auto da fare e il ricovero e vorrei arrivarci in condizioni umane, così tra una pausa dalla contrazione e l'altra (cinque minuti di orologio) riesco a vestirmi e incamminarmi verso l'auto. Durante il viaggio quando sopraggiungeva una contrazione stringevo forte la maniglia e respiravo intensamente. Con mio marito dicevo “potremo mettere fuori il fazzoletto bianco “. Arrivati in ospedale scendo e mi devo subito appoggiare perché un'altra contrazione forte impedisce il movimento. Saliamo in reparto e un'ostetrica appena mi vede mi dice di entrare e chiede al papà di rimanere fuori. Mi siedo e rispondo alle domande dopodiché mi dice di seguirla, di spogliarsi e di mettersi sul lettino per la visita. Non faccio in tempo a piegarmi che sento un rivolo di liquido seguito da un abbondante scroscio.
Ore 11.22 rottura del sacco. Facciamo la visita e la dilatazione è di 8 cm. Escono a dire a papà di prepararsi: incredulo prende armi e bagagli e si precipita in sala parto. Siedo sulla mitica poltrona e le ostetriche iniziano la preparazione. Inizio a sentire di dover spingere e loro si preparano. In quel momento pensavo “oddio siamo già in questa fase, ce la farò?!”. Le ragazze mi incoraggiavano dicendomi che più entravo nel dolore prima sarebbe finito tutto. Io trattenevo il dolore in gola ma sapevo che doveva scendere più in basso. Così aspetto la contrazione e tiro le maniglie. La testa è fuori. “E’ una capellona" esclamano “vuoi toccarla?”. Ed io “no no". Poi ci ripenso e sento la testolina. Un altra spinta e Arianna piange.
Ore 11.55 è fatta. Il papà taglia il cordone e dopo poco la mia piccola è sulla pancia nel suo bel telo verde. Ringrazio tutto il personale dell'ospedale che ha reso sicuro e possibile il mio parto. Ringrazio mio marito per essermi stato vicino e aver rispettato tutte le mi richieste. Ringrazio la natura per avermi fatto riprovare questo immenso momento.
È stato veloce ma ben gestito, sono molto fiera di me.
Ore 6.00 non più solo pipì, qualche doloretto che sembra essere un mal di pancia mi esorta ad andare in bagno. Torno a letto e sdraiarmi non è più così facile. Sento di nuovo qualche dolore, torno in bagno e mi accompagna questo dolore che ora è localizzato sopra al pube. Torno a dormire ma sento che ogni dieci minuti questo dolore si ripresenta. Lo ricordo in realtà per Isabella lo avevo uguale, in quel punto. Torno a letto e abbraccio la mia piccola, ho la certezza che questo sarà l'ultimo giorno in cui il pancione sarà fra noi due. Arrivano le 08.30. Papà si è già accertato di come sto e decide di andare a fare la doccia, sa che sarà un sabato diverso dal solito. Intanto Isabella si sveglia e come solito facciamo le nostre coccole anche se fatico a mantenere la posizione. Decidiamo di andare a fare colazione e piano piano scendiamo le scale. Mi piacerebbe fare colazione come tutte le mattine ma questo dolore diventa sempre più intenso.
Ore 9.30 decido di lasciare la bimba al papà e ai nonni e di andare a fare un bagno caldo dicono tutti che fa miracoli. Riempio la vasca con acqua calda e mi siedo ma sento che è meglio tenere il bacino sollevato. Uso il doccino per direzionare l’acqua bollente sulla pancia e questo mi da sollievo. Dopo una mezz’ora il papà viene a vedere come va e mi consiglia di andare. Io sono sempre titubante perché effettivamente a casa è più piacevole gestire il dolore. Penso però che ho ancora il viaggio in auto da fare e il ricovero e vorrei arrivarci in condizioni umane, così tra una pausa dalla contrazione e l'altra (cinque minuti di orologio) riesco a vestirmi e incamminarmi verso l'auto. Durante il viaggio quando sopraggiungeva una contrazione stringevo forte la maniglia e respiravo intensamente. Con mio marito dicevo “potremo mettere fuori il fazzoletto bianco “. Arrivati in ospedale scendo e mi devo subito appoggiare perché un'altra contrazione forte impedisce il movimento. Saliamo in reparto e un'ostetrica appena mi vede mi dice di entrare e chiede al papà di rimanere fuori. Mi siedo e rispondo alle domande dopodiché mi dice di seguirla, di spogliarsi e di mettersi sul lettino per la visita. Non faccio in tempo a piegarmi che sento un rivolo di liquido seguito da un abbondante scroscio.
Ore 11.22 rottura del sacco. Facciamo la visita e la dilatazione è di 8 cm. Escono a dire a papà di prepararsi: incredulo prende armi e bagagli e si precipita in sala parto. Siedo sulla mitica poltrona e le ostetriche iniziano la preparazione. Inizio a sentire di dover spingere e loro si preparano. In quel momento pensavo “oddio siamo già in questa fase, ce la farò?!”. Le ragazze mi incoraggiavano dicendomi che più entravo nel dolore prima sarebbe finito tutto. Io trattenevo il dolore in gola ma sapevo che doveva scendere più in basso. Così aspetto la contrazione e tiro le maniglie. La testa è fuori. “E’ una capellona" esclamano “vuoi toccarla?”. Ed io “no no". Poi ci ripenso e sento la testolina. Un altra spinta e Arianna piange.
Ore 11.55 è fatta. Il papà taglia il cordone e dopo poco la mia piccola è sulla pancia nel suo bel telo verde. Ringrazio tutto il personale dell'ospedale che ha reso sicuro e possibile il mio parto. Ringrazio mio marito per essermi stato vicino e aver rispettato tutte le mi richieste. Ringrazio la natura per avermi fatto riprovare questo immenso momento.
È stato veloce ma ben gestito, sono molto fiera di me.
lunedì 3 giugno 2019
#nuovavita
ed eccoti qui a riempire di altro amore la nostra famiglia. Sei nata il giorno in cui è nata la nonna, che bella concidenza e che bel regalo le hai fatto. Tua sorella non ha fatto che sorridere quando ti ha visto ed io avevo il cuore in pezzi dalla gioia. Io e tuo papà faremo il massimo per vederti felice ma sopratutto, insieme ad Isabella, ti doneremo tutto l'amore che un bimbo merita. Benvenuta Arianna
martedì 28 maggio 2019
#cosanonva #elezioni
In Italia cosa manca da qualche tempo? una valida alternativa a tutto quello che ci è stato propinato finora. Salvini è il leader di un popolo semplice, tendenzialmente ignorante, chiuso e che vuole preservare proprietà privata e appartenenza. è stato capace di parlare un linguaggio che è stato compreso e che lo ha fatto sentire vicino ai problemi quotidiani (barando sulla fonte di questi problemi). non c'è stato nessuno che abbia fornito un messaggio opposto chiaro, di obiettivi comuni, di condivisione d'intenti di vera etica. tutti impegnati a fare il verso alla destra senza dare nessun valore aggiunto, nessuna soluzione, nessuna proposta. non trovo che il paese sia più fascista o razzista di quanto lo sia stato in passato, penso solo che parla chi si sente rappresentato da costoro. gli altri tacciono, non decidono o parlano su. ricordiamo sempre quanti ancora credono nel voto: circa la metà se non meno. questo è un dato da cui nessuno riparte
lunedì 27 maggio 2019
Io prima di te
Ho iniziato questo film ieri per caso, sulle prime giudicato il classico bmovie da domenica pomeriggio. Dopo poco ho iniziato a ricredermi o meglio le caratteristiche iniziali per un lieto fine sdolcinato, a margine della tragedia che ha colpito il protagonista, ci sono tutte. Poi ad un tratto appare il tema difficile e talvolta incomprensibile per i più della libertà di scelta sul fine vita. Questo film, il cui romanzo originario prenderò sicuramente, è un validissimo punto di riflessione sul tema che lascia un bocca amara ma con la consapevolezza che la scelta di ognuno di noi è legge e anche l'amore non può turbare la volontà di una persona sofferente.
Ho pianto per questo sentimento di difficile comprensione per chi rimane:
giovedì 23 maggio 2019
#happiness
Cosa sia la felicità nessuno può dirlo: ognuno di noi ha la propria interpretazione, il proprio grado di soddisfazione, il proprio limite. Certo è che come essere umani siamo portati a non riconoscere ciò che abbiamo ma a volerne sempre un pezzettino in più.
Qualche tempo fa mio marito per il mio compleanno mi ha chiesto cosa volessi e interrogandomi sono state estremamente felice di dire "non ho bisogno di nulla". Penso sia un grande traguardo raggiunto dopo un percorso fatto di, a volte un pò faticoso, che mi ha portato dove sono.
giovedì 16 maggio 2019
#cisiamo
Una strana sensazione entrando in reparto, lo stesso dove non avrei pensato di rientrare e dove invece partorirò la tua sorellina. Ho nuovamente paura e tanta e si aggiunge la difficoltà a lasciarti sola e a trasformare il nostro rapporto per lasciar spazio ad un altro cuore. Quanto è difficile essere mamma, occuparsi di tutto e avere la forza sempre dentro di sé per sopportare tutto. Ci sn momenti difficili e altrettanto bellissimi ma talmente intensi da scuotere ogni cm di anima. In bocca al lupo mamma!
giovedì 18 aprile 2019
Bambini felici
Siamo più resilienti. Mostrarci fragili con qualcuno aiuta ad alleggerire il peso dello stress che sopportiamo. Molte persone lottano per essere stoiche e tenersi tutto dentro, ma gli studi dimostrano che coloro che cercano di essere forti davanti a un avvenimento tragico soffriranno per un periodo molto più lungo rispetto a quelli che condividono le emozioni e si mostrano fragili agli altri.
"Il metodo danese per crescere bambini felici"
"Il metodo danese per crescere bambini felici"
martedì 16 aprile 2019
lunedì 15 aprile 2019
Graffiti METROPOLITANI
Per chi ama la poesia, si conclude oggi l'iscrizione alla seconda edizione di Graffiti METROPOLITANI indetto dall'associazione Yowras e il giornale Metro,
Purtroppo quest'anno non ho partecipato per sopraggiunti impegni di altra natura ma vorrei comunque segnalare la bellezza e professionalità di questo concorso che mi ha visto come premiata nella precedente edizione.
Un'organizzazione efficiente, di cuore e professionale con un evento di premiazione molto emozionante.
www.yowras.it
www.metronews.it
Purtroppo quest'anno non ho partecipato per sopraggiunti impegni di altra natura ma vorrei comunque segnalare la bellezza e professionalità di questo concorso che mi ha visto come premiata nella precedente edizione.
Un'organizzazione efficiente, di cuore e professionale con un evento di premiazione molto emozionante.
www.yowras.it
www.metronews.it
domenica 14 aprile 2019
mercoledì 10 aprile 2019
La ricerca della verità
Mentre ci occupiamo di salone del mobile, pil, mense scolastiche e Libia accade che venga vomitata la verità sul pestaggio di Cucchi. Questa pagina di giustizia italiana fa permanere nella bocca quell'acido che sentiamo quando soffriamo di reflusso. Una fastidiosa sensazione che accompagna lungo tutta la giornata e a cui non si può dare grande rimedio, deve passare.
In questo caso non so se passerà anzi dovrebbe essere sempre ricordato: occorre sempre lottare per ciò che è giusto anche se apparentemente sembra andare contro qualcosa di giusto. In questo caso la lotta di una famiglia per la verità ha fatto emergere la fetida natura umana che non smette mai di palesarsi nei brutti atti violenti che è un grado di compiere. Voglio credere che il carabiniere che ha fatto luce su quel giorno sia stato mosso da un pesante senso di colpa che non gli consentiva di continuare la propria vita.
Penso alla famiglia Cucchi che ha subito per anni bugie e insulti e che nonostante tutto ha continuato il suo percorso per la verità e per ridare una dignità a quel figlio privato della vita per uno stupido errore.
In questo caso non so se passerà anzi dovrebbe essere sempre ricordato: occorre sempre lottare per ciò che è giusto anche se apparentemente sembra andare contro qualcosa di giusto. In questo caso la lotta di una famiglia per la verità ha fatto emergere la fetida natura umana che non smette mai di palesarsi nei brutti atti violenti che è un grado di compiere. Voglio credere che il carabiniere che ha fatto luce su quel giorno sia stato mosso da un pesante senso di colpa che non gli consentiva di continuare la propria vita.
Penso alla famiglia Cucchi che ha subito per anni bugie e insulti e che nonostante tutto ha continuato il suo percorso per la verità e per ridare una dignità a quel figlio privato della vita per uno stupido errore.
lunedì 8 aprile 2019
Meltinpot
sabato 6 aprile 2019
Springtime
La pioggia di primavera, preziose gocce scintillanti che accarezzano la natura in risveglio. Infastidiscono il nostro quotidiano mentre egoisti pensiamo solo al nostro riparo. Invece la natura che ha desiderato per lungo tempo questo bagno ristoratore, accoglie con brillanti colori la sua venuta.
Ben arrivata primavera!
Ben arrivata primavera!
Viridea Rho |
venerdì 5 aprile 2019
Spazzini fai da te
Scrivo questo non per sentirmi migliore ma per far comprendere alle persone l'atteggiamento medio.
Stanotte ha tirato un vento molto forte che ha rotto e sparso la plastica nel pezzo di giardino davanti casa.
Nessuno compreso gli spazzini, hanno pensato di raccoglierlo. In parte spezzo una lancia per gli operatori perché stamattina pioveva molto forte.
Ha smesso da qualche ora ma nessuno si è degnato di raccogliere nonostante ci siano persone nei dintorni che sono a casa tutto il giorno a guardare fuori dalla finestra.
Immagino i commenti "bella roba, paghiamo la tari e guarda li", "che schifo", "dovrebbero raccoglierla" e intanto ci passano sopra con l'auto o con i cani.
Sono uscita con la mia bella panciona e mi sono messa a raccogliere la spazzatura davanti a tutti.
Questo perchécredo fermamente che la cosa di tutti sia di tutti e non di nessuno, a margine del fatto che la plastica non si scioglie con una piovuta.
Non so mi rimane sempre tanta amarezza nel vedere il menefreghismo e la bruttezza del genere umano nel proprio egoismo dilagante.
Stanotte ha tirato un vento molto forte che ha rotto e sparso la plastica nel pezzo di giardino davanti casa.
Nessuno compreso gli spazzini, hanno pensato di raccoglierlo. In parte spezzo una lancia per gli operatori perché stamattina pioveva molto forte.
Ha smesso da qualche ora ma nessuno si è degnato di raccogliere nonostante ci siano persone nei dintorni che sono a casa tutto il giorno a guardare fuori dalla finestra.
Immagino i commenti "bella roba, paghiamo la tari e guarda li", "che schifo", "dovrebbero raccoglierla" e intanto ci passano sopra con l'auto o con i cani.
Sono uscita con la mia bella panciona e mi sono messa a raccogliere la spazzatura davanti a tutti.
Questo perchécredo fermamente che la cosa di tutti sia di tutti e non di nessuno, a margine del fatto che la plastica non si scioglie con una piovuta.
Non so mi rimane sempre tanta amarezza nel vedere il menefreghismo e la bruttezza del genere umano nel proprio egoismo dilagante.
giovedì 4 aprile 2019
mercoledì 3 aprile 2019
Manifesto della comunicazione non ostile
Per chi lo ritiene opportuno, firmare e condividere per una nuova etica della rete.
Chi passa di qui sa che ho aderito e che ritengo questi principi un valore.
- Virtuale è reale
- Si è ciò che si comunica
- Le parole danno forma al pensiero
- Prima di parlare bisogna ascoltare
- Le parole sono un ponte
- Le parole hanno conseguenze
- Condividere è una responsabilità
- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
- Gli insulti non son argomenti
- Anche il silenzio comunica.
martedì 2 aprile 2019
Tifoserie
Stamattina ho letto un interessante botta e risposta sul Corriere della Sera di Milano nella rubrica di Giangiacomo Schiavi sul tema sensibilità verso i cani meno verso i bambini.
Un uomo lamentava la possibilità di avere i cani in ufficio ma non la possibilità di portare i bambini al lavoro.
Il giornalista risponde che queste due cose sono diverse.
Gli asili aziendali sono una realtà per alcune aziende, troppo poche, che consentono libertà e dignità alla madre lavoratrice.
I cani in ufficio o il loro accesso consentito a diversi ambienti pubblici cui prima non era permesso, fanno parte di un discorso di opportunità. Nel corso degli anni c’è stato un innalzamento della sensibilità e dell’empatia verso gli animali ma questo non è da giudicare in senso negativo poiché questo rappresenta una nuova opportunità per una società che progredisce verso la civiltà.
Ben più demoralizzante è il fatto invece che lo stato non riesca ad organizzare un welfare per la famiglia attraverso leggi che impongano un sostegno ai genitori lavoratori, a margine di bonus e/o piccoli supporti economici che da soli non sono mai sufficienti a coprire i bisogni.
Occorrerebbero leggi che vincolino le aziende private a misure di socialità, fornendo esempi con strutture pubbliche dove l’integrazione di soluzioni per i bambini sarebbe più semplice.
L’accanimento contro la sensibilità per gli animali è diventato oggi un mood poiché come tutti gli argomenti di cui si parla ha creato due tifoserie opposte che si fanno la guerra senza pensare in modo più aperto ai reali problemi che una categoria può causare all'altra ovvero il nulla assoluto.
Un uomo lamentava la possibilità di avere i cani in ufficio ma non la possibilità di portare i bambini al lavoro.
Il giornalista risponde che queste due cose sono diverse.
Gli asili aziendali sono una realtà per alcune aziende, troppo poche, che consentono libertà e dignità alla madre lavoratrice.
I cani in ufficio o il loro accesso consentito a diversi ambienti pubblici cui prima non era permesso, fanno parte di un discorso di opportunità. Nel corso degli anni c’è stato un innalzamento della sensibilità e dell’empatia verso gli animali ma questo non è da giudicare in senso negativo poiché questo rappresenta una nuova opportunità per una società che progredisce verso la civiltà.
Ben più demoralizzante è il fatto invece che lo stato non riesca ad organizzare un welfare per la famiglia attraverso leggi che impongano un sostegno ai genitori lavoratori, a margine di bonus e/o piccoli supporti economici che da soli non sono mai sufficienti a coprire i bisogni.
Occorrerebbero leggi che vincolino le aziende private a misure di socialità, fornendo esempi con strutture pubbliche dove l’integrazione di soluzioni per i bambini sarebbe più semplice.
L’accanimento contro la sensibilità per gli animali è diventato oggi un mood poiché come tutti gli argomenti di cui si parla ha creato due tifoserie opposte che si fanno la guerra senza pensare in modo più aperto ai reali problemi che una categoria può causare all'altra ovvero il nulla assoluto.
lunedì 1 aprile 2019
#Cominciare
L'unica gioia al mondo è cominciare.
E' bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.
venerdì 29 marzo 2019
#Amori
Gli amori sono come gli imperi: quando scompare l'idea su cui sono fondati, periscono anch'essi.
M.K. - L'insostenibile leggerezza dell'essere
giovedì 28 marzo 2019
#Progetti
Un progetto condiviso vede l'impegno di due o più persone al fine di ottenere un obbiettivo comune. Le persone devono essere necessariamente d'accordo o quantomeno raggiungere un compresso per la riuscita dell'opera.
Questo comporta grande intelligenza dalle parti e complicità d'intenti.
Questa riflessione si può applicare ad un team di lavoro, ad un gruppo, ad una famiglia.
Insegna la condivisione, il lavoro di squadra e la bellezza di mettersi in relazione con glia latri senza protagonismi.
In famiglia è ancora più bello perché mostra l'unione tra i suoi componenti e la volontà di proseguire un cammino iniziato insieme.
Questo è importante, non da chi è composta una famiglia!
mercoledì 27 marzo 2019
#Noi
Sono il cardine attorno a cui ruota il tuo mondo
sono gli elementi di cui è composta la materia NOI
sono l'essenziale per il tuo vivere.
Unione di due universi
caos primordiale che genera la vita.
sono gli elementi di cui è composta la materia NOI
sono l'essenziale per il tuo vivere.
Unione di due universi
caos primordiale che genera la vita.
lunedì 25 marzo 2019
sabato 23 marzo 2019
#principi #23marzo #donne
Dobbiamo nutrirci di principi.
Essi ci porteranno a compiere azioni coerenti con i nostri pensieri.
Così cambieremo noi stessi e insieme cambieremo la socialità.
Essi ci porteranno a compiere azioni coerenti con i nostri pensieri.
Così cambieremo noi stessi e insieme cambieremo la socialità.
venerdì 22 marzo 2019
Spogliati tutta
Spogliati
Spogliati tutta,
mostrami serena le rughe
le tue piaghe,
non temere
anch'io sono ferito
spaventato dalla vita.
Strappa con rabbia
i veli adornanti
e le maschere di ghiaccio
che occultano lividi,
mostrati fiera
nei tuoi lineamenti.
Quando sarai spoglia
come un albero d’autunno,
quando sarai nuda
ed indifesa come un bambino,
ti mostrerò le mie ricchezze
nascoste in un forziere di vetro .
Solo allora ti donerò sincero
tutta la mia fragilità
le mie insicurezze
le paure ancestrali
le impurità nascoste,
ti porgerò poi con amore,
sopra un vassoio di rose bianche
-la verginità della mia anima-
Ernesto Che Guevara
Spogliati tutta,
mostrami serena le rughe
le tue piaghe,
non temere
anch'io sono ferito
spaventato dalla vita.
Strappa con rabbia
i veli adornanti
e le maschere di ghiaccio
che occultano lividi,
mostrati fiera
nei tuoi lineamenti.
Quando sarai spoglia
come un albero d’autunno,
quando sarai nuda
ed indifesa come un bambino,
ti mostrerò le mie ricchezze
nascoste in un forziere di vetro .
Solo allora ti donerò sincero
tutta la mia fragilità
le mie insicurezze
le paure ancestrali
le impurità nascoste,
ti porgerò poi con amore,
sopra un vassoio di rose bianche
-la verginità della mia anima-
Ernesto Che Guevara
giovedì 21 marzo 2019
Riflettiamo insieme
Ieri mi sono assentata per un interessante convegno sulla violenza di genere tenuto a Palazzo Reale, al quale erano invitate diverse personalità tra i quali Veronica Gioviale di Newton SpA, azienda che si occupa di inclusione nelle organizzazioni aziendali.
Ha fornito notevoli spunti di riflessione in merito a discriminazione sul posto di lavoro, equità, pregiudizi etc.
A proposito di pregiudizi e discriminazione si è fatto un appunto sugli stereotipi ed a questo proposito è stato citato un Nobel per l’economia.
Daniel Kahneman riuscì a spiegare come il comportamento decisionale non derivi da processi razionali.
Semplificando egli classificò il ragionamento in due sistemi:
Sistema 1 raccolta di automatismi
Sistema 2 utilizzo di ragionamenti
In pratica il nostro cervello ragiona per classificare le cose che vede ed una volta che le ha classificate le relega nel catalogo degli automatismi, come ad esempio ha fatto quando abbiamo iniziato ad andare in bicicletta.
Riprende quindi dei modelli ed ogni qualvolta questi si presentano, se sono simili li classifica.
Ora faccio un esempio:
Due donne: una bella, loquace che veste in modo appariscente ed una minuta, silenziosa e con gli occhiali a fondo di bottiglia, quale delle due è una bibliotecaria?
Ebbene questo è un esempio per capire come il nostro cervello utilizza lo stereotipo e conseguentemente ha un pregiudizio.
Si è stimato che un bambino a tre anni acquisisce già il pregiudizio per cui a nove può essere già omofobo e razzista.
Questo non vuol dire che occorra sforzare sempre il cervello al massimo e non utilizzare scorciatoie, ma farlo quando è giusto.
Non bisogna lasciarsi plasmare dalla pigrizia che vuole a tutti i costi generalizzare ma mantenere sempre il senso critico che è quello che ci salva in ogni occasione.
Ha fornito notevoli spunti di riflessione in merito a discriminazione sul posto di lavoro, equità, pregiudizi etc.
A proposito di pregiudizi e discriminazione si è fatto un appunto sugli stereotipi ed a questo proposito è stato citato un Nobel per l’economia.
Daniel Kahneman riuscì a spiegare come il comportamento decisionale non derivi da processi razionali.
Semplificando egli classificò il ragionamento in due sistemi:
Sistema 1 raccolta di automatismi
Sistema 2 utilizzo di ragionamenti
In pratica il nostro cervello ragiona per classificare le cose che vede ed una volta che le ha classificate le relega nel catalogo degli automatismi, come ad esempio ha fatto quando abbiamo iniziato ad andare in bicicletta.
Riprende quindi dei modelli ed ogni qualvolta questi si presentano, se sono simili li classifica.
Ora faccio un esempio:
Due donne: una bella, loquace che veste in modo appariscente ed una minuta, silenziosa e con gli occhiali a fondo di bottiglia, quale delle due è una bibliotecaria?
Ebbene questo è un esempio per capire come il nostro cervello utilizza lo stereotipo e conseguentemente ha un pregiudizio.
Si è stimato che un bambino a tre anni acquisisce già il pregiudizio per cui a nove può essere già omofobo e razzista.
Questo non vuol dire che occorra sforzare sempre il cervello al massimo e non utilizzare scorciatoie, ma farlo quando è giusto.
Non bisogna lasciarsi plasmare dalla pigrizia che vuole a tutti i costi generalizzare ma mantenere sempre il senso critico che è quello che ci salva in ogni occasione.
martedì 19 marzo 2019
#Papà
Chi è il papà?
Si parla molto delle mamme e fra di loro esiste una solidarietà femminile che scaturisce dalla condivisone delle esperienze. Per il papà avvicinarsi al proprio figlio è più complesso perchè gli manca tutta quella parte di attaccamento fisiologico che lo lega alla madre.
La sua è una conquista nel tempo, è guadagnare la sua fiducia e la sua complicità attraverso i gesti d'amore, i giochi, l'ascolto.
Per certi versi è molto più complesso ma potrebbe rivelarsi molto soddisfacente, perché è un rapporto che si crea tra due esseri viventi che non si conoscono ma che sono legati da un'amore intrinseco.
Il papà è colui che accoglie fra le braccia il piccolo immediatamente dopo la madre e lo introduce nella sua nuova vita fuori dall'utero materno; è perciò una colonna importante e necessaria al piccolo che conosce quella voce che sentiva all'intero della pancia e che lo coccolava la notte.
E' una figura di riferimento che ama la madre e la aiuta nel suo difficile compito di fonte di vita del bambino. E' un elemento importantissimo attorno a cui gravita la serenità della famiglia.
Spesso si mette in secondo piano, dovendo cedere il posto al nuovo nato e a tutte le sue esigenze e lo fa senza chiedere o recriminare nulla, perchè sa di doverlo fare.
Il mio compagno è tutto questo e non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che fa per me e le sue piccole.
Essere padre è un complesso e di enormi responsabilità e difficoltà ma è anche un'esperienza che riempie la vita di un nuovo amore.
Si parla molto delle mamme e fra di loro esiste una solidarietà femminile che scaturisce dalla condivisone delle esperienze. Per il papà avvicinarsi al proprio figlio è più complesso perchè gli manca tutta quella parte di attaccamento fisiologico che lo lega alla madre.
La sua è una conquista nel tempo, è guadagnare la sua fiducia e la sua complicità attraverso i gesti d'amore, i giochi, l'ascolto.
Per certi versi è molto più complesso ma potrebbe rivelarsi molto soddisfacente, perché è un rapporto che si crea tra due esseri viventi che non si conoscono ma che sono legati da un'amore intrinseco.
Il papà è colui che accoglie fra le braccia il piccolo immediatamente dopo la madre e lo introduce nella sua nuova vita fuori dall'utero materno; è perciò una colonna importante e necessaria al piccolo che conosce quella voce che sentiva all'intero della pancia e che lo coccolava la notte.
E' una figura di riferimento che ama la madre e la aiuta nel suo difficile compito di fonte di vita del bambino. E' un elemento importantissimo attorno a cui gravita la serenità della famiglia.
Spesso si mette in secondo piano, dovendo cedere il posto al nuovo nato e a tutte le sue esigenze e lo fa senza chiedere o recriminare nulla, perchè sa di doverlo fare.
Il mio compagno è tutto questo e non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che fa per me e le sue piccole.
Essere padre è un complesso e di enormi responsabilità e difficoltà ma è anche un'esperienza che riempie la vita di un nuovo amore.
Papà e bimba |
lunedì 18 marzo 2019
Genitori egoisti
C'è un momento nella storia di ogni genitore in cui occorre una dose di sano egoismo.
Non è una cosa brutta verso i figli, che sono comunque sempre il centro dell'attenzione di tutto, ma una cosa sana e doverosa.
Occorre ricordare che la coppia è stata ed è il centro dell'amore che si è creato attorno e come tale va onorata sempre, ogni giorno.
E' difficile tra gli impegni di tutti i giorni, i problemi, i pensieri ma è necessario.
Un gesto, una parola, un pensiero anche una piccola cosa che sottolinei l'importanza di esserci in due in questo cammino che ha generato una famiglia.
A volte mi deludo in questo perché mi lascio sopraffare dalla quotidianità ma per fortuna ho un compagno che arriva dove io non riesco e questo aiuta ad.....aiutarsi.
Non è una cosa brutta verso i figli, che sono comunque sempre il centro dell'attenzione di tutto, ma una cosa sana e doverosa.
Occorre ricordare che la coppia è stata ed è il centro dell'amore che si è creato attorno e come tale va onorata sempre, ogni giorno.
E' difficile tra gli impegni di tutti i giorni, i problemi, i pensieri ma è necessario.
Un gesto, una parola, un pensiero anche una piccola cosa che sottolinei l'importanza di esserci in due in questo cammino che ha generato una famiglia.
A volte mi deludo in questo perché mi lascio sopraffare dalla quotidianità ma per fortuna ho un compagno che arriva dove io non riesco e questo aiuta ad.....aiutarsi.
venerdì 15 marzo 2019
#cultura #15marzo
La cultura scompare nella sovrapproduzione, nella valanga dei segni, nella follia della quantità.
M.Kundera _ L'insostenibile leggerezza dell'essere
M.Kundera _ L'insostenibile leggerezza dell'essere
giovedì 14 marzo 2019
#Milano
Questo video esula dal tema del blog ma mi coinvolge personalmente.
È il frutto di una passione che mio marito porta avanti da sempre e che anche in questo periodo di intensa vita familiare e lavorativa, ha portato avanti con dedizione e professionalità.
La passione, come ho già detto in diverse occasioni, è un'ancora a cui tenersi stretti ancheaquando quando la vita appare faticosa e cerca di trascinarti in un vortice di routine, quotidianità, doveri. È aria da respirare, è individualità, è ricordo di chi siamo.
Questa canzone come tutto l'album è frutto di un percorso sudato, non regalato, che ha messo a dura prova questi ragazzi e proprio questo sarà frutto di grandi soddisfazioni, glielo auguro con tutto il cuore.
Guardatelo mi raccomando!
È il frutto di una passione che mio marito porta avanti da sempre e che anche in questo periodo di intensa vita familiare e lavorativa, ha portato avanti con dedizione e professionalità.
La passione, come ho già detto in diverse occasioni, è un'ancora a cui tenersi stretti ancheaquando quando la vita appare faticosa e cerca di trascinarti in un vortice di routine, quotidianità, doveri. È aria da respirare, è individualità, è ricordo di chi siamo.
Questa canzone come tutto l'album è frutto di un percorso sudato, non regalato, che ha messo a dura prova questi ragazzi e proprio questo sarà frutto di grandi soddisfazioni, glielo auguro con tutto il cuore.
Guardatelo mi raccomando!
mercoledì 13 marzo 2019
Curarsi
Quando metti in quello che fai precisione e cura,
pretendi inconsciamente che anche gli altri usino lo stesso metro e misura.
pretendi inconsciamente che anche gli altri usino lo stesso metro e misura.
martedì 5 marzo 2019
#nongiudicare
In questi giorni altri due personaggi cult degli anni 90 se ne sono andati. Erano in due ambiti diversi ma comunque molto seguiti e hanno lasciato il segno dietro il loro passaggio. Luke Perry per una sfortunata malattia mentre il cantante dei Prodigy si è tolto la vita, lui come tanti altri di quei maledetti anni.
Spesso mi interrogo sul perché una persona possa avere il desiderio di togliersi la vita. Una volta mai avrei pensato che potesse esisteere una giusta causa, oggi la penso invece in modo diverso.
Sarà che man mano che si procede verso l'età adulta, per certi versi vecchiaia, si ha un bagaglio di esperienze, di storie viste e sentite che ti fanno pensare che anche questa seppur tragica è una scelta personale e nessuno può giudicarne la correttezza.
Esistono persone che per le più svariate motivazioni hanno perso fiducia nella vita, non vedono più il lato positivo o non possono vederlo perché limitato da qualcosa.
Esistono persone che sentono inadeguatezza verso la vita, non riescono ad essere felici in nessun modo.
Insomma tante possono essere le motivazioni, insindacabili a mio parere.
Certo non voglio sminuire il valore della vita che per quanto difficile possa essere è comunque la nostra unica esperienza qui, ma non ritengo in nessun modo giusto giudicare gli altri.
La malattia, la depressione, l'incapacità di reagire sono veri e propri muri messi di fronte alla felicità e credo sia comprensibile che esistano diversi approcci ad essi.
Spesso mi interrogo sul perché una persona possa avere il desiderio di togliersi la vita. Una volta mai avrei pensato che potesse esisteere una giusta causa, oggi la penso invece in modo diverso.
Sarà che man mano che si procede verso l'età adulta, per certi versi vecchiaia, si ha un bagaglio di esperienze, di storie viste e sentite che ti fanno pensare che anche questa seppur tragica è una scelta personale e nessuno può giudicarne la correttezza.
Esistono persone che per le più svariate motivazioni hanno perso fiducia nella vita, non vedono più il lato positivo o non possono vederlo perché limitato da qualcosa.
Esistono persone che sentono inadeguatezza verso la vita, non riescono ad essere felici in nessun modo.
Insomma tante possono essere le motivazioni, insindacabili a mio parere.
Certo non voglio sminuire il valore della vita che per quanto difficile possa essere è comunque la nostra unica esperienza qui, ma non ritengo in nessun modo giusto giudicare gli altri.
La malattia, la depressione, l'incapacità di reagire sono veri e propri muri messi di fronte alla felicità e credo sia comprensibile che esistano diversi approcci ad essi.
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