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mercoledì 30 novembre 2011
Quando una donna smette di essere affascinante, desiderata, ambita?
Quando il comfort e la quotidianità prendono il sopravvento:
smette di essere complice nel letto quando si mostra in tutti i suoi segreti: la maschera di bellezza, l'epilazione, lo shampo colorante, la biancheria comoda tipo nonna, il pigiama;
smette di essere interessante quando parla solo delle cose quotidiane: i soldi, la collega al lavoro, il bollo della macchina, cosa volere per cena la sera;
smette di essere attraente quando la sua femminilità lascia spazio al comfort di tutti i giorni: i tacchi, le calze nere lo smalto per le scarpe da ginnastica, i capelli scaruffati, i maglioni larghi;
Donne rimanente sempre le creature affascinanti che siete!
Non smettete mai di essere femminili, di covare nel cervello le fantasie e i sogni esclusivi del nostro mondo femminile, solo così non sarete mai vittime di un abbandono.
martedì 29 novembre 2011
Poesia per lei
Piccola amica mia
non sarà mai abbastanza il tempo che abbiamo passato insieme
ci siamo trovate d'estate in un campo in procinto della trebbiatura
l'ho capito subito che eri speciale
Insieme abbiamo passato tante giornate
siamo andate insieme all'oasi
la nel verde col tuo bel guinzaglio
siamo anche andati al mare, fantastica
hai dormito tutto il viaggio in autostrada.
Hai vissuto in molte case
Magreta 1, Magreta 2, Baggiovara, Formigine e ancora Baggiovara
hai viaggiato prima con noi, poi con me.
Hai sempre custodito il mio sonno quasi come un angelo custode
il tuo secondo padrone mi aveva detto che eri lì apposta.
Eri buffa e simpatica
e il tuo soprannome Maffa faceva tanto ridere
se penso al perchè te l'abbiamo dato.
Alcune volte non ti capivo lo ammetto
e vorrei ridarti ora tutto l'amore che se possibile non ti ho dato
quando eri qui con me.
Se penso che quella macchina che ti ha suonato
tu non l'hai sentita sarai stata terrorizzata
quando hai visto che non si sarebbe fermata.
Piccola mia sei stata la mia prima compagna
ti ho voluto davvero tanto bene
e non trovo giusto che qualcuno una notte di novembre
ti abbia tolto la vita.
Questo è il caso, la fatalità ma è troppo presto
non dovevi spezzare quel filo ora.
Poesia per me
Lei
lei del terzo piano
finestre socchiuse
luce fioca che ribatte sulla parete arancione
due micie bianche a farle la guardia
mentre se ne sta sul balcone a fumare
scrivendo sul suo taccuino
mentre i lunghi capelli le scivolano sul viso.
Non le manca mai la musica,
accesa ogni istante che lei è lì
su quella sedia.
Gli occhi rivolti al cielo la notte
cercano la luna, le stelle
ha lo sguardo sognante lei.
Strano dire perchè sia sempre sola
forse lo vuole, forse no
ma lei il cielo
lo guarda ancora.
Non so se la rivedrò so che lascerà quel balcone
quella tana di solitudine
che l'ha protetta e accudita durante la sua rinascita.
E' certo che mi mancherà vederla mentre accarezza la gatta
che impavida cammina sul filo della ringhiera
lì al terzo piano.lunedì 28 novembre 2011
Eugenio Montale "Ossi di seppia" 1920-1927
Mia vita, a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapore han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapore han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
domenica 27 novembre 2011
Bella
non mi sono mai sentita bella, io non lo sono. Ovvio mi fa piacere se qualcuno lo dice ma forse non del tutto. Un'amico l'altra sera ha detto: "e che se ne fa delle parole?" E infatti è vero: che me ne faccio.
Ti amo perchè sei bella, Dio quanto sei bella...Frasi che dovrebbero farmi piacere ma in realtà non è cosi mi sembra un po una scusa una cosa da dire quando non sai che dire o perchè hai paura di dire altro, un riempitivo. Ah bè noi donne non siamo mai contente, non ne abbiamo mai abbastanza forse è vero o forse siamo semplicimente diverse.
Per tanto tempo sono stata quella sempre in sordina, quella che non vuole mai essere notata, che nelle foto non c'è, che non dà fastidio. Sarà che ora sono molto differente: imparando a conoscermi ho cominciato a esprimermi a far valere la mia personalità...non è stato semplice ma piano piano ce l'ho fatta. In passato ho sempre ammirato quel genere di persone che si differenziano per idee pensate, per modi di vita, cultura perchè il loro mondo ce l'hanno in mano sanno cosa vogliono, a quali compromessi non potranno mai scendere e conoscono bene limiti e potenzialità. Bene forse è per tutto questo che vorrei che la gente mi ricordasse: perchè oltre all'esterno c'è un "mondo" affascinante.
non mi sono mai sentita bella, io non lo sono. Ovvio mi fa piacere se qualcuno lo dice ma forse non del tutto. Un'amico l'altra sera ha detto: "e che se ne fa delle parole?" E infatti è vero: che me ne faccio.
Ti amo perchè sei bella, Dio quanto sei bella...Frasi che dovrebbero farmi piacere ma in realtà non è cosi mi sembra un po una scusa una cosa da dire quando non sai che dire o perchè hai paura di dire altro, un riempitivo. Ah bè noi donne non siamo mai contente, non ne abbiamo mai abbastanza forse è vero o forse siamo semplicimente diverse.
Per tanto tempo sono stata quella sempre in sordina, quella che non vuole mai essere notata, che nelle foto non c'è, che non dà fastidio. Sarà che ora sono molto differente: imparando a conoscermi ho cominciato a esprimermi a far valere la mia personalità...non è stato semplice ma piano piano ce l'ho fatta. In passato ho sempre ammirato quel genere di persone che si differenziano per idee pensate, per modi di vita, cultura perchè il loro mondo ce l'hanno in mano sanno cosa vogliono, a quali compromessi non potranno mai scendere e conoscono bene limiti e potenzialità. Bene forse è per tutto questo che vorrei che la gente mi ricordasse: perchè oltre all'esterno c'è un "mondo" affascinante.
mercoledì 23 novembre 2011
Vagando
Cammina per strade non tue
incontra gente di cui non conosci l'esistenza
osa e fai ciò che non sai fare
e impara
impara chi sei veramente
il tuo vissuto non anticiperà la tua persona
sei tu
solo e ora.
Scaturirà la vera mmagine di te.
La vita si può rivoluzionare in ogni momento, basta volerlo.
martedì 22 novembre 2011
Dernières
anime intrecciate
corpi simbiotici
solitudini compagne
in strada un lampione acceso
fà da custode
alla voluta eternità di un istante
domenica 20 novembre 2011
Eugenio Montale "Ossi di seppia"
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo;
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo;
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
Eugenio Montale - "Le occasioni" Parte seconda - Mottetti
La speranza di pure rivederti
m'abbandonava;
e mi chiesi se questo che mi chiude
ogni senso di te, schermo d'immagini,
ha i segni della morte o dal passato
è in esso, ma distortoe fatto labile,
un tuo barbaglio:
(a Modena, tra i portici,
un servo gallonato trascinava
due sciacalli al gunizaglio)
m'abbandonava;
e mi chiesi se questo che mi chiude
ogni senso di te, schermo d'immagini,
ha i segni della morte o dal passato
è in esso, ma distortoe fatto labile,
un tuo barbaglio:
(a Modena, tra i portici,
un servo gallonato trascinava
due sciacalli al gunizaglio)
mercoledì 16 novembre 2011
Pene d'amore
Folle è l'amore
motore del mondo
divinità insaziabile
delicato carnefice.
Immoli le tue vittime
sull'altare della vita.
Le pene che infliggi
sono feroci, inaspettate
eterne.
Eppure inspiegabilmente
ognuno di noi vorrebbe
almeno per una volta
essere il tuo prossimo bersaglio.
Dente - Rette Parallele "Io tra di noi" 2011
Se noi fossimo dei semafori
io sarei vicino a te:
quando mi spengo io
ti accendi tu
quando mi accendo io
ti spegni tu.
io sarei vicino a te:
quando mi spengo io
ti accendi tu
quando mi accendo io
ti spegni tu.
Se noi fossimo vetri elettrici
io viaggerei di fianco a te:
quando mi alzo io
ti abbassi tu
quando mi abbasso io
ti alzi tu.
Se noi fossimo dei satelliti
io orbiterei con te:
quando mi eclisso io
risplendi tu
quando risplendo io
ti eclissi tu.
Se noi fossimo occhi strabici
io sarei di fianco a te:
quello che guardo io
non vedi tu
quello che non vedo io
lo guardi tu.
Se noi fossimo campi magnetici
io sarei dietro di te:
ciò che respingo io
lo attiri tu
quello che attiro
lo respingi tu.
Se noi fossimo dei petali
io sarei dopo di te:
quando sono "m'ama" io
sei "non m'ama" tu
quando sono "non m'ama" io
sei "m'ama" tu.
Io sono il lungo inverno
e tu la bella estate
siamo rette parallele.
martedì 15 novembre 2011
Patrizia
Di nobile discendenza svela il tuo nome
di rara bellezza muterei il significato.
Diamante grezzo di questo mondo avvolto nelle tenebre.
Stregati sono gli uomini che incontrano il tuo sguardo
sentono il tuo profumo, vedono le tue labbra scarlatte.
Ammaliante con passo fiero e femmineo
cammini su quei tacchi alti.
Guardarti rende
affetti dalla sindrome di Stendhal
Li fai sognare, tu
gli uomini e cosa prendi in cambio
unicamente il vile denaro?
Ami essere bramata come acqua nel deserto
toccata come la prima cosa bella
vissuta come una passione travolgente che lascia il vuoto
intorno
Ti prendi dagli uomini ciò che ogni donna vorrebbe
la notte nel suo letto.
Sei un mistero da scoprire
o divinità terrena.
Albert Einstein
Ci sono due modi di vivere la tua vita:
puoi pensare che niente è un miracolo
puoi pensare che ogni cosa è un miracolo.
puoi pensare che niente è un miracolo
puoi pensare che ogni cosa è un miracolo.
domenica 13 novembre 2011
Forever young
Ne ho piene le scatole di chi giudica o
pensa di sapere tutto sul mondo quando ancora non l'ha vissuto. Non
so se l'unico modo per capire è starci dentro, viverlo e trarre le
proprie conclusioni. E' vero che quando non sei immerso nelle cose la
visione è più oggettiva, distaccata non si è coinvolti: forse per
questo i grandi filosofi della storia riuscivano a prevedere gli
avvenimenti.
Piacerebbe anche a me riuscire a vedere
da lontano ma non ne ho le possibilità. Non ho qualcuno che mi paga
la vita e d'altronde è anche giusto così. Ci lamentiamo che questo
non è un paese per giovani poi noi ce ne stiamo dall'alto delle
nostre posizioni a sparare sentenza su tutto senza operare davvero
qualche cacambiamento che costa fatica.
Venerdì sono stata ad una riunione
sulla formazione di una proposta di legge contro la liberalizzazione
delle professioni: ma quanto è complesso? Ogni parola ha una valenza
capace di modificare l'intero contesto. Bisogna cercare di scrivere
cose che vadano bene a tutte le parti in gioco, fare compromessi e
cercare di non essere schiacciati. E spesso comunque chi decide deve
fare delle scelte anche dolorose. Ma in questo paese è così che si
deve fare per cambiare le cose. Scalare la gerarchia fino a
raggiungere l'obiettivo.
Qualche tempo fa ero a Perugia sulla
monorotaia che porta alla città. Sono saliti con me dei punkabbestia
con un cane, le borse della spesa e qualche bottiglia in mano. Il
guardiano si è subito allarmato ed è salito dicendo che l'accesso
al cane non era permesso. Ovviamente loro hanno protestato e mentre
lo facevano una bottiglia di birra è caduta per terra rovesciandosi.
La monorotaia è partita e il guardiano ha lasciato perder. Tutto il
viaggio questo ragazzi a inveire contro lo stato e a dire che ci sono
leggi assurde, che si dovrebbe modificare questo e quest'altro etc.
Bene, non lo reputate giusto? Ma il modo per protestare non è
questo, l'atteggiamento è sbagliato La strada per cambiare le cose
è lunga e forse a circuito chiuso ma occorre sempre provarci.
Altrimenti se tutti noi diamo sempre a mucchio per tutte le
possibilità di cambiamento perché non riusciamo a trovare gli
strumenti, la chiave per entrare in questo sistema, finirà sempre
che qualcuno deciderà per noi. Perché comunque questo è
sacrosanto. Uno stato in preda al caos non può esistere.
C'è da dire che è anche per questo
motivo che la generazione dei trentenni ha incominciato a guardare
solo al proprio orticello: vede che comunque le cose faticano a
cambiarsi, che alla fine le battaglie da combattere ogni giorno sono
talmente tante che è meglio cercare di fare per sé per sopravvivere
e i problemi grandi in qualche modo si aggiusteranno.
Dall'altra parte invece abbiamo una
generazione di ventenni molto acculturati che però non riescono e
forse non vogliono trovare la loro occupazione. Tante volte ho
sentito laureandi dire che non sapevano che lavoro avrebbero fatto
perché quello che hanno studiato non da adito a molte proposte, ma
d'altronde sanno fare solo quello e quindi come fanno? Frutto della
nuova gerarchia scolastica che ti porta a studiare fino a 25anni,
approcciare al mondo del lavoro a quell'età, avere una
specializzazione anche ottima in un settore ma che è una
specializzazione teorica e non pratica, che nel mondo del lavoro oggi
non paga. Non ci sono più senior disposti ad insegnare o con le
capacità per farlo e quindi? E quindi i ragazzi si rifugiano a casa
dai genitori che si accollano le spese e continuano a farli studiare
perchè nel pensiero popolare “studia che diventi qualcuno”.
Tempi morti.
Ora c'è bisogno di rivedere tutto il
sistema: c'è carenza di praticità, di cose manuali di gente che si
fa il culo.
Il mercato cinese ci ha superati?
Questa è gente che lavora mille ore al giorno senza tirar su la
testa noi abbiamo raggiunto un benessere tale per cui possiamo
permetterci di coltivare anche la vita. E questo è sacrosanto!!!!
sia chiaro. Si è lottato tanto per i diritti dei lavoratori che
sarebbe un tornare indietro. Ma evidentemente in passato c'è stato
qualcuno che si è approfittato della situazione e ha mangiato per
quanto possibile, è stata creata uno burocrazia che non ha fatto
altro che far affogare la logica delle cose ostacolando ogni slancio
produttivo . Ora questo denaro non si può recuperare ed il sistema è
crollato. E come solito tocca a noi ritrovare lo start per far
ripartire il sistema.
Io dico solo più responsabilità
civile nel fare le cose verso noi stessi e verso la collettività,
smettere di parlare e agire anche. Rimboccarsi le maniche e fare nel
rispetto dell'individuo e sotto la tutela di uno stato che si
preoccupa di noi. Perché credo anche che se ci sono molti
disoccupati o gente che fatica a lavorare o che lavora male è anche
perché lo stato ha inventato tante belle formulette per mettere i
bastoni tra le ruote ai giovani forse proprio perché hanno sempre
taciuto e mai lasciato una vera impronta di protesta su ciò che era
destinato a loro.
Che razza di futuro possiamo
permetterci con un contratto a progetto, a tempo determinato di tre
mesi in tre mesi? Ma come dicevo prima occorre far valere la nostra
posizione, farci sentire!
sabato 12 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
Oscar Wilde
Non è saggio trovare dei simboli in tutto ciò che l'uomo vede. Il simbolo fa la vita piena di terrori.
11.11.11
giovedì 10 novembre 2011
Oscar Wilde
Non bisogna mai cercare di capire una donna. Le donne sono delle immagini; gli uomini sono problemi. Se vuoi sapere cosa una donna veramente intenda (il che comunque è sempre pericoloso) guardala non ascoltarla.
mercoledì 9 novembre 2011
Cade Berlusconi ma in realtà...
Ll'uomo politico Berlusconi sembra si faccia da parte ma i danni sono oramai fatti e sradicare un'abitudine è la cosa più complessa. L'uomo imprenditore ha cominciato molto prima a fare danni attraverso la sua amata televisione. Ha fatto vero e proprio marketing creando con le sue mani i suoi elettori. Nel periodo storico migliore, la cosidetta epoca del benessere e del consumo, ha reso l'uomo assolutamente passivo, rinuciatario, sottomesso, inibito:
l'importante era solo avere nuovi oggetti tecnologici, il divano, la tv
sintonizzata sulla partita e tutto sembrava scorrere. Ha esportato il modello dell'uomo potente che sttraverso il malaffare e le furbate arriva ai vertici: clientelismo, soldi, potere, le donne, speculazione, falsità questi i suoi valori..Ha indotto, con i suoi programmi, ad accentrare l'attenzione sul pettegolezzo, la vogarità, la stupidtà, il non pensiero.
Ora sta solo al popolo fare la differenza: smetterla di avere tutto comodo e facile, proprio perchè non porta lotano, di interessarci al nostro paese e alle sue leggi e cambiarle quando non ci vanno bene, tutlare l'interesse collettivo e la nostra terra perchè ognuno il suo orticello non giova ne a noi ne al pianeta. Siamo tutti parte di questo mondo ricordiamolo. Cade Berlusconi e non succede niente (a parte avere molte meno cose da dire sui social network)...siamo noi a fare la differenza, ridiveniamo ESSERI PENSANTI!!!!!
Ora sta solo al popolo fare la differenza: smetterla di avere tutto comodo e facile, proprio perchè non porta lotano, di interessarci al nostro paese e alle sue leggi e cambiarle quando non ci vanno bene, tutlare l'interesse collettivo e la nostra terra perchè ognuno il suo orticello non giova ne a noi ne al pianeta. Siamo tutti parte di questo mondo ricordiamolo. Cade Berlusconi e non succede niente (a parte avere molte meno cose da dire sui social network)...siamo noi a fare la differenza, ridiveniamo ESSERI PENSANTI!!!!!
Cesare Pavese - “La Terra e la Morte” - 1950
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cesare Pavese - La terra e la morte - 1945
Tu sei come una terra
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate
che nessuno ha mai detto.
Tu non attendi nulla
se non la parola
che sgorgherà dal fondo
come un frutto tra i rami.
C'è un vento che ti giunge.
Cose secche e rimorte
t'ingombrano e vanno nel vento
Membra e parole antiche.
Tu tremi nell'estate
lunedì 7 novembre 2011
Alda Merini - da "Ballate non pagate" #2
Quando gli innamorati si parlano
attraverso gli alberi
e attraverso mille strade infelici,
quando abbracciano l'edera
come se fosse un canto,
quando trovano la grazia
nelle pieghe scomposte
e dagli alti rigogli,
quando gli amanti gemono
sono signori della terra
e sono vicini a Dio
come i Santi più ebbri.
Quando gli innamorati parlano di morire
parlano di vita in eterno
in un colloquio di fine esperanto
moto soltanto a Lui.
Il loro linguaggio è dissacratore,
ma chiama la grazia infinita
di un grande perdono.
attraverso gli alberi
e attraverso mille strade infelici,
quando abbracciano l'edera
come se fosse un canto,
quando trovano la grazia
nelle pieghe scomposte
e dagli alti rigogli,
quando gli amanti gemono
sono signori della terra
e sono vicini a Dio
come i Santi più ebbri.
Quando gli innamorati parlano di morire
parlano di vita in eterno
in un colloquio di fine esperanto
moto soltanto a Lui.
Il loro linguaggio è dissacratore,
ma chiama la grazia infinita
di un grande perdono.
Eugenio Montale - da "Diario del '71 e del '72"
Non mi stanco di dire al mio allenatore
getta la spugna
ma lui non sente nulla perchè sul ring o anche fuori
non s'è mai visto.
Forse, a suo modo, cerca di salvarmi
dal disonore. Che abbia tanta cura
di me, l'idiota, o io sono il suo buffone
tiene in bilico tra la gratutudine
e il furore.
getta la spugna
ma lui non sente nulla perchè sul ring o anche fuori
non s'è mai visto.
Forse, a suo modo, cerca di salvarmi
dal disonore. Che abbia tanta cura
di me, l'idiota, o io sono il suo buffone
tiene in bilico tra la gratutudine
e il furore.
Alda Merini - da "Ballate non pagate" #1
Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
E' così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
E' così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.
Sognar a Bologna
Percorrere
le tue strade
questa
notte dedicata a noi due
amiche da poco ma sorelle da sempre.
amiche da poco ma sorelle da sempre.
Ci accogli con gentilezza e calore
incantevole
come sempre
il
profumo d’arte e di libertà d’espressione
si
respira nelle piazze, nei locali e nei vicoli.
Via Mascarella e le sue perle jazz
Via Zamboni e i portici degli universitari
Piazzetta Verdi e il suo guazzabuglio.
Ad ogni angolo
le
storie si susseguono
non
importa se viene l'ora tarda
la notte tra le tue braccia è eterna
la notte tra le tue braccia è eterna
si
cammina sempre
finché
c'è qualcuno in giro
qualcuno
con cui fare colazione
qualcuno da consolare dopo un'amara serata
qualcuno da assistere per aver esagerato un po’ col bere
qualcuno con cui chiacchierare semplicemente.
qualcuno da consolare dopo un'amara serata
qualcuno da assistere per aver esagerato un po’ col bere
qualcuno con cui chiacchierare semplicemente.
I nostri racconti si mescolano nel brusio davanti al pub
le nostre storie passate ritornano a farci visita
altre
nuove si fanno conoscere
il
sorriso è sempre sul nostro volto.
L’alba
oramai bussa alla notte
piano
piano ci incamminiamo
fantasticando
di poter un giorno vivere qui
magari insieme.
magari insieme.
Accade
spesso quando veniamo da te
dolce
Bologna
sarà
il fascino di queste serate
che racchiudono molto di più:
che racchiudono molto di più:
il
desiderio di cambiare qualcosa
di iniziare in un altro luogo una vita nuova,
una seconda possibilità…
di iniziare in un altro luogo una vita nuova,
una seconda possibilità…
sabato 5 novembre 2011
La lunga strada di sabbia - P.P.Pasolini
Genova fuma, sfuma in un guazzabuglio
supremo. L'attraversi, a metà corso Italia, già verso Levante, ti
volti, e alle tue spalle ecco la più bella visione di tutta la
Liguria. Il porto, con catene di navi, banchine battute da un maree
color paglia, una frana di palazzi, impastati in un'unica polvere, e
più vicino navi ruggini, moli di massi neri, il mare verde oliva,
torbido, come un fiume in piena, con un ghirigoro di scoglietti,
isolotti, rotonde, tutto di ferro battuto, e orridi, qui sotto, con
erbe, fichi d'India e spazzatura. Nel limite di questo quadro, ai
piedi di chi guarda in fondo a un vertiginoso muraglione da città
del futuro, sotto una rete di protezione, c'è una piccola spiaggia
di ciottoli. Si intravvede, nella luce del temporale, qualcuno che fa
il bagno. Una ragazza bionda, nuda, di carne, di carne calda in mezzo
a tutto quel ferro.
Viaggio su una Millecento nell'estate del 1959 per la rivista "Successo".
venerdì 4 novembre 2011
Oscar Wilde
Conserva l'amore nel tuo cuore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tanto calore e ricchezza alla vita che nient'altro può portare.
Oscar Wilde
E' perfettamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d'oggi quando passeggia: dire, alle spalle degli altri, delle cose che sono assolutamente vere.
giovedì 3 novembre 2011
Nazim Hikmet - Ti amo come
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
Charles Baudelaire - Spleen e ideale - Il veleno
SPLEEN E IDEALE
XLIX
IL VELENO
Il veleno sa rivestire gli antri più
sordidi
d'un lusso miracoloso,
e innalzare una fila di favolosi
portici
nell'oro del suo vapore rosso
come un sole al tramonto in un celo
nuvoloso.
L'oppio ingrandisce ciò che non ha
limiti,
prolunga lo sconfinato
approfondisce il tempo, scava la
voluttà,
e di piaceri neri e torvi
riempie l'anima oltre la sua capacità
Tutto ciò non vale il veleno che
distillano
i tuoi occhi, occhi verdi,
laghi in cui si vede capovolta tremare
l'anima .. I miei sogni in folla
vengono a dissetarsi a quegli abissi
amari
Tutto ciò non vale il terribile
prodigio
della tua saliva che morde,
che la mia anima immerge nell'oblio
senza rimorsi, e al carro della
vertigine
la fa rotolare sfinita alle sponde
della morte!
mercoledì 2 novembre 2011
Charles Baudelaire - Spleen e ideale - Spleen
LXXVIII
SPLEEN
Quando il cielo basso pesa come un
coperchio
sullo spirito che geme, preda d'un
tedio ininterrotto,
quando dall'orizzonte abbracciando
tutto il cerchio
dispensa di un giorno nero più triste
della notte;
quando la terra si muta in un'umida
cella,
e la Speranza, come un pipistrello
maldestro,
va urtando i muri con la sua ala timida
a ai soffitti marciti cozzando con la
testa;
quando la pioggia svolgendo le strisce
sterminate
imita le sbarre di una prigione immensa
e accorre un popolo muto di ragni
infami
che appende le sue reti dentro i nostri
cervelli;
campane all'improvviso saltano su con
furia
e scagliano verso il cielo un atroce
lamento,
come spiriti erranti inquieti e senza
patria
che si mettano a gemere ostinatamente.
E carri funebri, senza tamburi ne
musica,
mi sfilano nell'anima in lungo e lento
corteo;
la Speranza, vinta, piange, e
l'Angoscia, dispotica,
mi pianta sul cranio reclino il suo
vessillo nero.
Citazione - Pier Paolo Pasolini 1922-1975
Che cos'è che ha trasformato i proletari e i
sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di
più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le
"masse" dei giovani in "masse" di criminaloidi? L'ho detto
e ripetuto ormai decine di volte: una "seconda" rivoluzione
industriale che in realtà in Italia è la "prima": il consumismo
che ha distrutto cinicamente un mondo "reale", trasformandolo in una
totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde
l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta
dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata
in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta
dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà. PPP 1922-1975
martedì 1 novembre 2011
Immagini
Il tuo amore
una rugiada fresca di primavera
che si posa
fine e delicata
nutrendo la vita che nasce.
Io
un arido deserto
spazzato da una tempesta di sabbia
calda e soffocante.
Ti chiamo rugiada
vieni a me
una rugiada fresca di primavera
che si posa
fine e delicata
nutrendo la vita che nasce.
Io
un arido deserto
spazzato da una tempesta di sabbia
calda e soffocante.
Ti chiamo rugiada
vieni a me
1529 slm
La strada tortuosa e grigia percorro
per emergere da queste nubi d'autunno.
D'un tratto il sole arriva e riscalda
e colora il bosco con gialli e rossi
dipinti da un maestro
Qui in alto domini la vista
qui tutto si fa puro, reale, vivo
qui sto bene.
per emergere da queste nubi d'autunno.
D'un tratto il sole arriva e riscalda
e colora il bosco con gialli e rossi
dipinti da un maestro
Qui in alto domini la vista
qui tutto si fa puro, reale, vivo
qui sto bene.
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