Siamo tanti: tutti diversi per colore, forma, suoni, modi. Non possediamo nulla su questa terra ricordatelo! Abbiamo solo un'anima che non è poco, il dono più grande che potessimo non scegliere! Siamo tanti e siamo qui: camminiamo sullo stesso terreno, dormiamo sotto lo stesso cielo. Ci rende diversi solo la nostra anima che possiamo riempire di tanta bellezza e spenderci per donarla al mondo.
Pagine
- Le strade del cuore 2023
- Non far rumore 2020
- Poesie svelate 2017
- Ritratti di donne 2018
- Prima di te 2017
- Vivere Milano 2016
- L'inquietudine della stabilità 2016
- E' l'amore che divora 2012
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- Riflessioni
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domenica 11 dicembre 2022
domenica 20 novembre 2022
Saman
Penso alla giornata mondiale della violenza sulle donne e penso a Saman, ad una ragazza che ha detto no ad un destino già scelto, un ragazza che ha dovuto avere paura di chi l'ha messa al mondo e cresciuta. Nemmeno hanno avuto la dignità di dire cosa avevano fatto ma anzi hanno nascosto il corpo e omesso ogni particolare.
L'esser umano che sente di possedere il dono della vita e di poterne disporre a piacimento.
Una ragazza di 18 anni che ancora aveva un futuro tutto da vivere, un amore da coltivare ostacolato dalla famiglia che aveva già fatto un patto per chissà quali interessi. Non riesco pensare alla sua sofferenza, al momento in cui è stata circondata dai suoi carnefici, consapevole e terrorizzata senza che nemmeno la madre che l'aveva partorita si interponesse a questa barbarie.
Umiliante per tutto il genere umano e terribile che tutto possa avere origine da pratiche antiche come i matrimoni combinati di bambine.
Se dare un volto a questa tristezza può aiutare, eccola qui in tutta la sua innocente giovinezza.
lunedì 14 novembre 2022
Leggimi
Chiamami con il mio nome
fammi sentire unica
in questa moltitudine.
Segui le linee del mio cuore
leggerai l'amore che provo
ne subirai l'impeto.
Io, trama da esplorare.
domenica 13 novembre 2022
La mia preferita
Sono nata in mezzo al verde dei campi e ai canti degli uccelli, per compagni di giochi ho avuto spesso animali, alcuni luoghi sono stati i miei più grandi ascoltatori in momenti difficili: la natura è per me l'unico tempio e l'unico Dio.
Ho scritto questa poesia d'estate seduta di fronte allo spettacolo della notte, quando la brezza si fa fresca e la tenue luce della luna colora d'avorio tutt'attorno.
Una quiete apparente mentre dentro, i pensieri si annidano rumorosi, chiedendo di essere ascoltati.
Un solo oratore nessun giudizio, ma un unico desiderio: sentirsi accolti in luogo dove tutto è pace.
La poesia si intitola :
Preghiera
Notte,
effimera bellezza
come un rifugio ti vivo.
Proteggi le anime perdute, i loro segreti
incoraggi gli istinti, onori la verità.
Di fronte a te non esiste menzogna
a te si può confessare tutto.
Rimani ad ascoltare il mio dolce lamento
tienimi per mano
fammi sentire a casa.
sabato 12 novembre 2022
....quante come Serena
Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.
Si
sposarono quando lei era incinta del loro primo figlio. Stavano insieme
dall’età di venticinque anni.
Matteo,
più giovane di qualche anno. Una famiglia sgangherata alle spalle: un padre
padrone, una madre a casa equiparata a cameriera, lui era uno indipendente
amante dell'arte di cavarsela da solo sempre, una persona semplice e
pragmatica.
Serena
ultima di tre figli, viziata e inconcludente dal punto di vista scolastico e
lavorativo, amava la vita facile, poco incline all'ascolto dei consigli sia dei
genitori sia dei fratelli.
Si erano
conosciuti in una discoteca e da allora era iniziata la loro storia. Matteo si
trasferì presto da lei perché viveva lontano ed i genitori dovettero mettersi
l'anima in pace ed ospitarlo, di fronte alla richiesta imperativa della figlia.
Aveva
un'impresa e già qualche tempo prima del matrimonio, rassicurava Serena sul
loro futuro, dicendo che avrebbe pensato a tutto lui e che sarebbe stato bello
se avesse scelto di stare a casa con i figli. Per Serena questo era un segno di
grande amore e dedizione alla famiglia. Quando si trovava con la sorella spesso
parlavano dell'argomento ma lei l'aveva sempre messa in guardia da questo tipo
di atteggiamento dicendole che avrebbe potuto sfociare in un controllo assoluto
della sua vita. Le diceva di avere un reddito suo per non dover dipendere da
nessuno, amici suoi con cui uscire. Serena il più delle volte la ignorava e
anzi tendeva ad arrabbiarsi impedendole di intromettersi nella sua vita,
dicendole che era solo gelosa della sua bellissima storia d'amore.
Il tempo
passava, i due ragazzi decisero di mettere su casa e la famiglia di Serena,
come da tempo aveva deciso, le fece dono di uno stabile da ristrutturare che
col tempo e la fatica resero abitabile prima del matrimonio. Arrivarono le
nozze e immediatamente dopo, la nascita del figlio. Il piccolo cresceva e dopo
qualche tempo ne arrivò un altro.
Con il
tempo Matteo si era dimostrato un padre poco presente, tanto impegnato ad
occuparsi del sostentamento della famiglia senza capire che la famiglia aveva
bisogno di lui. Amore, gioco, complicità: queste cose erano a lui sconosciute.
Serena
dedita alla vita dei piccoli, avrebbe voluto chiedergli una mano ma lui
rincasava sempre distrutto, a malapena salutava e lei non se la sentiva di
fargli carico di ulteriori fatiche.
Il peso
delle fatiche contribuiva ad aumentare nervosismo e stanchezza in entrambi: una
sera a cena, i piccoli erano più rumorosi del solito. Serena aveva bisogno di
chiedere alcuni soldi per la settimana.
Matteo
reagì malissimo iniziando ad urlare: "non
riesci proprio a fare niente, ti ho dato cento euro settimana scorsa, li hai
già finiti?!"
Serena
rimase impietrita "ma ho fatto spesa
e pagato i libri del piccolo, non ricordi?"
"Ma sì sì, come ti pare" e
alzandosi, lanciò cinquanta euro sul tavolo.
"Se vuoi mi cerco un lavoro, non voglio che
ti accolli tutto il peso economico della famiglia"
Matteo la
guardò con aria di supponenza "Cosa
vuoi fare tu? non sei neanche buona di gestire la famiglia cosa vuoi cercare.
Sarà meglio che ti occupi dei tuoi figli" e uscì sbattendo la porta.
Ogni
occasione era buona per umiliarla, frasi del tipo non sai crescere i figli, guardati
sembri una poveretta, la cena fa
schifo si susseguivano di giorno in giorno. Per non parlare di quando lei
si offriva di aiutarlo sul lavoro: le urla si sentivano dalla strada, secondo
lui era sempre tutto sbagliato.
Serena
iniziava a pensare di essere un'incapace e quando era troppo piena e stava per
scoppiare, si sfogava con i bambini urlando non appena qualcosa non andava come
voleva. Pensava di essere brutta e poco attraente. Pensava di essere una madre
pessima. Le persone che le gravitavano attorno cercavano di farle aprire gli
occhi dicendole che stava perdendo il sorriso, che era sempre cupa, arrabbiata,
tesa.
Serena
rispondeva che non era vero, che era solo un periodo e che se questa era la
mano che potevano darle, sapeva fare anche sola.
Con il
tempo gli amici le telefonavano sempre meno, le visite si contavano sulle dita
di una mano.
Durante
la settimana il copione era sempre il medesimo ma quando arrivava il venerdì,
Serena pensava che Matteo avrebbe voluto stare con la sua famiglia. Al
contrario Matteo rincasava e dopo aver cenato, si preparava ed usciva
rientrando spesso in tarda nottata.
Lei lo
giustificava sempre, pensando che fosse necessario, ad una persona con i suoi
ritmi, avere un momento di svago.
Il sabato
era in giro per lavoro e la domenica a casa a sistemare gli affari.
Le
vacanze non erano mai un occasione per stare insieme: non potevano pianificarle
perché lui voleva sempre essere disponibile al lavoro e quindi per non sentirsi
rinfacciare mancanze, gli costruì "il castello delle fiabe"
direttamente in giardino: una piscina, un giardino sempre verde, giochi
gonfiabili. Tutto quello che era possibile per evitare che Serena volesse
andare da qualche parte. Sembrava che non dovessero mai uscire di lì. Gli amici
iniziarono a vedere questa cosa: ogni volta che gli proponevano qualcosa loro
declinavano l'invito rilanciando con un
perché non venite da noi?. Una volta poteva andare, due anche ma poi le
persone trovavano mille scuse per non andare.
La loro
intimità era quasi inesistente: Serena cercava sempre di creare nuovi
presupposti ma lui si giustificava dicendo che era stanco o che doveva
smetterla di fingere. Le poche volte che cedeva alle avance proponeva un sesso
gretto, volgare senza dolcezza. Non c'era interesse, né amore, né passione.
Il tempo
passava, i figli crescevano. Sempre più nervosi, urlatori folli, qualche
problema di apprendimento e qualche difficoltà di carattere affettivo. Ogni
volta che la madre litigava con loro o che era esausta dopo un rimprovero
diceva loro che se ne sarebbe andata per sempre. Loro sentivano questo è lo
interiorizzavano. Era inspiegabile: prima parole di fuoco, urla e mani volanti
e subito dopo appiccicati alla madre per paura di perderla.
Lei aveva
i nervi a fior di pelle, i pranzi e le cene avevano sempre lo stesso copione:
poche parole, occhiate più o meno scure, rimproveri sul tipo di cena che un
bambino o l’altro non mangiavano. Serena, non appena il marito si alzava da
tavola, si versava un bicchiere di vino e se lo beveva in un sorso e dopo
avergli portato il caffè sul divano tornava in cucina e si beveva un amaro. Era
l'unico modo per sentirsi leggera, per poter fantasticare su una vita diversa.
Si sentiva in trappola, annientata senza dignità. Aveva pensato di trovarsi un
lavoro che la portasse fuori di casa almeno qualche ora, ma lui si era
prepotentemente scagliato contro questa sua decisione. Lei era sua proprietà e
faceva ciò che lui diceva.
Una
mattina si alzò, preparò la colazione e portò
i figli a scuola, quando rientrò a casa si sentì venire meno le forze e
crollò a terra.
Si
svegliò qualche ora dopo intontita e con un bollo rosso sulla fronte per la
botta presa. Andò in bagno e si guardò il viso, "adesso che gli dico" pensò.
La
giornata giunse al termine e arrivò ora di cena, quando Matteo arrivò a casa la
guardò in viso e le chiese cosa avesse fatto, lei rispose che aveva sbattuto
contro il mobile. Lui le disse che era talmente goffa che non riusciva nemmeno
a muoversi senza farsi del male. Lei presa da un impeto di rabbia uscì dalla
stanza sbattendo la porta. Lui si alzò per seguirla e disse ai ragazzi di
rimanere seduti e chiuse la porta. La raggiunse in bagno e la prese per un
polso. Dicendole che non si doveva permettere mai più di fare un gesto così
davanti ai suoi figli.
Perché se no che mi
fai disse Serena
con gesto di sfida.
Non mi provocare.
Che fai dai, voglio
vedere.
Lui non
se lo fece ripetere due volte e le scagliò uno schiaffo che la tramortì e la
fece cadere a terra priva di sensi. Immediatamente Matteo le disse di alzarsi e
di smetterla di fare la scena ma Serena non riprendeva conoscenza. Si alzò
girandosi verso la porta. I ragazzi erano lì che guardavano la scena allibiti.
Cosa fate lì
impalati, datemi il telefono.
Chiamò
l'ambulanza e disse loro che la moglie si era sentita male ed era priva di
coscienza. Quando arrivarono la presero e la portarono giù in barella, andarono
di corsa all’ospedale. La diagnosi era di esaurimento nervoso oltre ad alcune
contusioni prese ovviamente dalla caduta. Doveva rimanere in ospedale per un
po' di tempo.
Appariva
denutrita, fegato in affaticamento, una forte crisi nervosa. Quando si svegliò,
accanto a Serena c'era la madre che piangendo le domandava cosa fosse davvero
successo. Serena piangeva ma non riusciva a parlare. Arrivarono i bambini con
il padre, salirono sul letto per abbracciarla. Lei aveva lo sguardo fisso in
alto e quando entrò il marito cominciò a tremare.
La madre
disse che era meglio che tutti uscissero perché Serena doveva riposare.
Le chiese
di nuovo: cosa c’e’ che non va?
Serena la
guardò e disse: la mia vita non va.
La madre
le prese la mano promettendole che l'avrebbe aiutata. Chiamò uno psicologo che
all’insaputa del marito andava a trovarla due volte al giorno, quando nessun
visitatore poteva entrare. Dopo due settimane era riuscita a esternare il suo
malessere, dire la verità e acquisire il coraggio di denunciare il marito. La legge
avrebbe avuto di sicuro un decorso lungo e problematico poiché doveva indagare
su un processo di annientamento psicologico culminato con una violenza fisica,
ma era l’unica cosa da fare per andare avanti. Da quel momento, al marito venne
impedito l'accesso all’ospedale e un avvocato si prese a carico la separazione.
.
venerdì 11 novembre 2022
Giulia
C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé…Io credo di aver già scelto…Mi sono salvata da sola.
Marilyn Monroe
Ciao mamma, voglio dirti che ti voglio bene ma non farò la tua fine. Io voglio essere libera di vivere la mia vita e soprattutto voglio stare con una persona che mi rispetta, che mi stima e che non ha bisogno della violenza per tenermi stretta.
giovedì 10 novembre 2022
giovedì 3 novembre 2022
Delicatezze
In questa decide di raccontarci della seconda possibilità dopo una separazione e lo fa con una delicatezza ed una maturità esemplari.
Permettere a un altro
Di occupare il nostro spazio
E di guardarlo da dentro
Dentro i confronti e le sostituzioni
Un altro che vive con i nostri fantasmi
E che ci spinge verso il futuro
Sfida il nostro equilibrio
E ci toglie il respiro
Tu mi perdonerai mai?
Sì che mi perdonerai
E io mi perdonerò mai?
Sì che mi perdonerò
E intanto sono già
Al di là del ponte
La mia condanna, lo sai
È andare oltre
domenica 30 ottobre 2022
MSF - C'era una volta l'AIDS - Stefano Benni
In tutti i casi, rivolgersi a Medici Senza Frontiere è una garanzia. Lo dimostrano anni di lavoro che questo libro testimonia.
Mi chiedo se Mauro oggi avrebbe potuto vivere, con l'appoggio di MSF e dei nuovi farmaci. Non lo so. Mi piace pensare che tanti come lui ora possono farlo. E rifletto venti anni dopo, su questa scienza capace di grandi scoperte, ma spesso incapace di difenderle. E sulla frase di Mandela: "Il 'progresso' più evidente per il Terzo Mondo, quello che molti di voi continuano a incrementare, e a perseguire con grande ardore, è che ci vendete armi più moderne".
C'era una volta l'AIDS - Stefano Benni
Mondi al limite
9 scrittori per Medici senza Frontiere
mercoledì 19 ottobre 2022
La tua canzone
Perché dovrei misurarmi
contenermi, adeguarmi?
La vita quando accade
esplode
violenta e meravigliosa.
Una primavera di esperienze
che ci trova spesso sordi
alla sua melodia.
Un battito
ogni grammo di esistenza
è una gemma.
domenica 16 ottobre 2022
Elisa saw
Questo weekend mi sono vista un po di film. E' una cosa che mi è sempre piaciuta e ora con queste nuove possibilità digitali è davvero facile ritagliarsi un po' di tempo.
Partiamo da Beautiful Boy il racconto della tossicodipendenza vissuta dal figlio; un figlio che mai nei pensieri del padre avrebbe avuto bisogno di evasione o di esperienze relazionate alla droga. La menzogna, la disperazione, il non essere abbastanza, la voglia di provare qualcosa che poi sembra essere l'unico motivo dell'esistenza. La difficile decisione di una padre di tagliare fuori dalla propria vita un figlio disperato, pronto a tutto, incasinato e senza meta, un ragazzo figlio del fallimento di un matrimonio che non gli ha tolto l'amore dei genitori ma che forse ha dato inizio ad un buco grosso dell'anima.
Blue Valentine una struggente storia d'amore che viene proposta su diverse linee temporali, inizio e fine, collegate fra loro dall'avvicendarsi del tempo che consuma anche un amore puro e unico. Quanto davvero influisce su ognuno di noi il nostro passato, la nostra crescita, gli esempi che abbiamo avuto? Quanto pensiamo di essere liberi dagli scheletri di chi vive prima di noi?
E morì con un felafel in mano che già in passato avevo visto ma che non ricordavo. Un film bizzarro ma davvero benfatto ricco di ritmo, di fotografia ben fatto e di una colonna sonora davvero degna di nota. Una serie di aneddoti improbabili che capitano ad un ragazzo, costruito ad immagine di Nick Cave, che vaga di casa in casa tentando di scrivere qualcosa. La droga, la convivenza, l'amore, l'amicizia, il fascismo, l'anticonformismo miliardi i temi toccati dalla pellicola. Un must-watch per chi è passato negli anni 90.
Ora invece mi butto su una serie dai connotatati un po' diversi che già mi ha catturato per il tipo di vita dei personaggi: Shameless
mercoledì 12 ottobre 2022
This is us
giovedì 8 settembre 2022
Essere mamma
essere madre
mamma è una parola dal gusto dolce, una parola che impariamo da piccolini e che proprio in quel periodo usiamo fin troppo spesso, a sentir le mamme.
è una parola che dà conforto, che consola e che racchiude in sé la sicurezza di qualcuno che sempre arriverà da noi.
si cresce, abbastanza in fretta, e questo rapporto che definiamo di dipendenza, pian piano scema fino a cessare, come natura vuole che sia.anzi a pensarci bene in natura questo accade molto presto, in alcuni casi addirittura è un rapporto che non c'è.
l'autonomia cresce e quell'universo che era la famiglia si assottiglia per lasciar spazio alle esperienze, agli affetti, al mondo.
la mamma però rimane lì avvolta dal suo amore che ha donato e donerà sempre finché avrà vita. essere madre non si cancella con il tempo, con le persone, con le distanze: ciò che ha legato madre e figlio è qualcosa che risiede dentro al cuore e alla mente. i momenti vissuti in gravidanza, nella sala parto, nelle notti insonni non possono essere scordati.
ed è per questo che penso ora a mia madre. lei avrà gli stessi miei pensieri, ed io per lei sono dall'altra parte. non ricordo il momento in cui sono venuta al mondo, in cui ho dormito sola per la prima volta, il primo giorno di asilo...
ma ricordo la sua mano calda sulla mia fronte quando avevo la febbre, le canzoni anni 60 in macchina per andare in montagna, la sua fatica nell'avere un secondo lavoro per arrotondare e la sua volontà di portarmi con lei per stare insieme, ricordo il suo aiuto quando ho avuto bisogno di consolazione, soldi, parole. ricordo una bellissima festa della befana in cui mia mamma si era travestita in modo tra l' altro molto benfatto da befana. arrivata dalla porta ha lasciato me e mia cugina senza parole. penso a quanto era bello e motivante essere madre tanto da spingere a giocare, impersonarsi, cercare complici il tutto per stupire e rendere felici. ricordo le sue mani avvolte da guanti neri, i cui gesti dolci ricordavano qualcuno a me familiare. e quando se ne andò e la mamma tornò raccontare con l'entusiasmo dell'infanzia questa esperienza paranormale.
anche ora che sono madre a mia volta, lei è sempre al mio fianco animata da quell'amore materno che non ha mai smesso di nutrire.
la straordinarietà di quest'amore muto è data dai gesti, dalle premure, dal silenzio.
è un amore delicato che a volte sbotta ma perdura e mai muta. difficile capire come alcuni genitori possano infierire contro i loro figli ma è ovvio che siano deviazioni cieche della mente.
ho una madre, sono una madre: la fortuna di un legame che passa da una persona ad un altra come testimonianza della bellezza della vita.
giovedì 1 settembre 2022
Settembre
settembre è inizio
rigenerazione e nuova linfa
propositi e aria fresca
settembre è un mese amabile
malinconica forza
cattura in se l'ultimo sole
la sua energia
c'è sempre qualcosa che comincia
qualcosa che cambia
lunedì 18 luglio 2022
Max 2022 SanSiro
mercoledì 6 luglio 2022
I tuoi figli (Kahlil Gibran)
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perché loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non è dato di entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
ma non volere che essi somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro,
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
martedì 28 giugno 2022
Non avrete il mio odio - Antoine Leiris
lunedì 13 giugno 2022
DEBUTTO
Inizia oggi con il saggio il mio matrimonio con la musica. Puro divertimento, passione, emozione!
lunedì 16 maggio 2022
Necessità
Necessità
Abbiamo bisogno di baci rubati
sotto un manto di stelle
risate gentili
dinanzi alla luna d'avorio
pensieri leggeri accompagnati dalla marea.
Abbiamo bisogno
di mani per scavare la terra
di cervelli fertili da seminare
col mite lavoro dei campi.
Germogli di un nuovo pensiero.
Sono in attesa
di un maggio di sorrisi
di ossa asciutte
di letti d'erba al sole
La terra mostra la sua rinascita
spettatori della sua forza
impariamo la lezione d'esistere.
mercoledì 4 maggio 2022
Il Canada insegna
Penso a felicità e serenità. Il Canada ha appena varato una norma che prevede la possibilità ai dottori di prescrivere contatti con la natura: passeggiate, meditazioni in ambiente etc.
Se pensiamo a quante volte in alcune storie drammatiche abbiamo letto di persone che in fin di vita hanno chiesto di poter vedere il mare, di stare con un animale, di guardare un tramonto. Quindi la felicità è anche un momento di intensità vissuta con se stessi e l'ambiente che genera un assoluto senso di comunione con il tutto.
Come possiamo non avere cura dell'ambiente, della nostra terra,di ciò che ci circonda?
venerdì 29 aprile 2022
Elon Musk per la democrazia
Il discorso libero è una pietra miliare di una democrazia funzionante, e Twitter è la piazza digitale dove si dibattono problemi vitali per il futuro dell’umanità.
Mi sa che il caro Elon Musk non ha fatto il conto con il tipo di umanità che frequenta la terra. Si discuterà del vicino che non ha tolto la macchina da vialetto, delle cacche di cane etc.
Una persona che ha ambizioni così alte dovrebbe investire molto di più sul continente che gli ha dato i natali, che in questo momento di crisi internazionale rimane a guardare ciò che succede e ne subisce le scelte, come tutti del resto, ma da una posizione decisamente peggiore, ancora immerso nella fame, nelle malattie, nelle guerre civili.
Ovvio che chi ha soldi vuole farli fruttare al massimo ma una persona che ha raggiunto un tale grado di ricchezza come può essere felice senza donare felicità agli altri ?
In fondo la democrazia che da a tutti la libera parola perché la da solo alla parte del mondo industrializzata e dotata di tecnologia?
giovedì 28 aprile 2022
Cantiere e famiglia
Io la Cristoforetti la stimo. Sono madre lavoratrice e nonostante io abbia l'aiuto dei nonni, possibilità del lavoro agile, un marito che mi aiuta mi sento di essere in difficoltà e questa difficoltà è proprio sul lavoro. Faccio attività di cantiere e quando si fanno riunioni o sopralluoghi, occorre rientrare e mettere in ordine le idee, trascrivere gli avvenimenti, fare verifiche e spesso questo tempo non c'è perché al contempo devi fare altri progetti, rispondere alle mail, sentire il collega e arriva presto il tempo in cui devo essere a casa perché le tue figlie hanno bisogno di te anzi hanno diritto di stare te, perché questo è il loro tempo e tu dovresti essere al cento per cento e spesso invece sei nervosa per ciò che non hai fatto, per quella cosa in più che potevi verificare. Sento spesso sensazione di costante fatica a rincorrere tutto.
Non so se tutto questo si potrebbe migliorare con un sistema Italia diverso, con tecniche di gestione cantieri differenti, con sistemi familiari diversi, certo è che ogni cosa ha bisogno del tempo necessario per essere eseguita compresa la famiglia.
giovedì 21 aprile 2022
Sento
Compaiono i fiori
in quest'aprile di bombe.
Torna la rondine al suo nido
sorvolando la città nell'immutato paesaggio
la guida il sole.
Sveglia da una notte d'inquietudini
accolgo il sole che scopre la rugiada
respiro il profumo dell'alba
cullata dai canti dei merli.
Chiudo gli occhi
disegno il quadro del mattino
ogni singolo dettaglio
stampato nelle mente.
Questa è il mio tempio
consacrato dall'esistere di ogni elemento.
mercoledì 20 aprile 2022
giovedì 7 aprile 2022
Ogni giorno...
In piedi di fronte alla finestra vedo il fiorire della primavera alle prime luci dell'alba. il canto degli uccelli, le pallide foglioline sugli alberi, il delicato raggio di sole che investe l'atmosfera ancora cosparsa da un po' di rugiada notturna.
prendo il telefono per vedere l'ora e vinta dall'abitudine scrollo i social con la noia e la consapevolezza di ciò che troverò.
le immagini scorrono su quel viso innocente del bambino che è stato trovato morto in Ucraina dopo giorni di ricerche.
il pensiero vola alla madre che avrà affidato alla nonna il bimbo con la speranza di fargli raggiungere una parte del mondo lontana dalla bestialità della guerra.
come questo bambino immolato dalla stampa per risvegliare le coscienze o l'odio ancora non so, cento mille altri come lui.
ovvio che questo non è il tema: se esista solo la guerra in Ucraina perché fatta di bianchi, se gli altri popoli non destano la nostra attenzione perché non sentiamo appartenenza.
Associazioni come UNICEF, Emergency solo loro possono davvero fare commenti e soprattutto fare da testimoni a quanto ogni guerra sia ingiusta verso gli innocenti che perdono l unica vita possibile per colpa del potere, dell'interesse, della disumanità.
Chiudo il telefono è ora di andare a lavoro, perché così è...la vita continua sempre, nonostante tutto.
mercoledì 6 aprile 2022
Mammo+eco
Uscire da un ambulatorio di diagnostica immagini al seno con un semplice "qualche cisti al seno dx ma nessuna massa dura" può sembrare una roba da poco. Nello stesso tempo in cui il dottore ha pronunciato quelle parole il mio pensiero è andato a tutte quelle persone che andate anche solo per un controllo hanno ricevuto la notizia di un cancro. Ho visto molte coetanee combattere con questo male e altrettante le ho viste sui social o sui libri come testimonianze postume. Tra queste la blogger #fraintesa morta non più di un anno fa, il cui compagno tiene vivissima la memoria anche in favore della ricerca in campo oncologico. Come lei molte altre che hanno avuto la terribile notizia della presenza di questo tremendo nemico dentro di loro e da quel giorno hanno dovuto combattere la propria battaglia con dignità, resilienza e grande coraggio. Spesso diamo per scontato l'importanza del nostro corpo e della nostra salute quasi ci fosse concesso il diritto assoluto dello star bene. Anche questo è un dono della vita che possiamo avere e che in un attimo può esserci tolto.
mercoledì 30 marzo 2022
Pino Aprile - Il nuovo elogio dell'imbecille
Uno dei più acuti studi è stato elaborato dallo psicologo Laurence J.Peter. Ha stabilito scientificamente che in qualsiasi gerarchia ognuno tende ad essere promosso finché non raggiunge il suo livello massimo di incompetenza; pertanto ogni incarico è destinato a finire nelle mani di un incapace.
Pino Aprile - Il nuovo elogio dell'imbecille
lunedì 21 marzo 2022
Fuori fuoco - Chiara Carminati
Nella lista dei miei libri belli inserirò anche "Fuori fuoco" di Chiara Carminati.
Letto in tempi di guerre è ancora più impattante sull'emotività tanto che ho pianto più di una volta.
La semplicità di lettura e le ambientazioni ne fanno un libro piacevole e significativo.
È la storia di due ragazzine che sotto le bombe della guerra del 15-18 conoscono i dettagli della storia della loro famiglia e be vivono i legami.
Solo le donne fanno parte in prima persona del racconto, gli uomini sono coloro che vanno al fronte, sono le bestie soldato, sono il primo amore, sono un fratello ferito.
Le donne rimangono a sopravvivere sperando di rivivere il momento della foto di famiglia, scattata non appena fu proclamata la guerra, sperando di poter avere a fianco tutti i partecipanti.
lunedì 14 marzo 2022
Banana Yoshimoto - L'abito di piume
Quando uscii l'acqua del fiume splendeva e il vento faceva oscillare l'erba come se niente fosse stato. I volti dei passanti e di quelli che mangiavano all'aperto mi sembrava addirittura brillare. Un vista che ormai appariva bella nel suo insieme. Verso sera i raggi del sole che sprigionava le ultime energie, gli uomini portavano a compimento le attività quotidiane godendosi quel dono della natura. Qualcosa che sulle spone del grande fiume era sempre successivo fin dai tempi antichi, fin quando era nata la civiltà. Esposti con i loro piccoli corpi a quell'energia gli uomini conducevano le loro vite fintanto che la sera il sole non saliva su una carrozza dorata e spariva nel cielo d'occidente. Tutto fluiva con naturalezza e in quel succedersi degli eventi si affollava una molteplicità di aspetti diversi : l'energia vitale dall'alto, si frammentava, si scontrava e affondava nella terra generando turbini violenti.
Banana Yoshimoto - L'abito di piume
giovedì 3 marzo 2022
Non voglio crederci
Mi divido fra il non pensare/leggere della guerra e cercare notizie sperando di trovare quella che mi faccia sperare.
Da quando è successo ho passato alcuni giorni di ombra sul mio viso, incapace di accettare che le nostre sorti vengano messe a rischio da un conflitto. Non riesco ad accettarlo, ma comunque questo fa parte della vita come una malattia, un'incidente e mille altre cause.
È immaturità mi rendo conto però mi fa arrabbiare e peggio mi toglie il sorriso e la lucidità. Appena sono sola mi ritrovo a pensare a come sarebbe chissà forse per farmi trovare pronta, ascolto il passaggio degli aerei, abbraccio la mia famiglia.
martedì 1 marzo 2022
La guerra è come il cancro
La guerra è come il cancro.
Una malattia che ti coglie di sorpresa mentre sei impegnato a vivere la tua vita e te la cambia per sempre. Nulla sarà come prima compresi i pensieri. Cresce a grande velocità e bisogna cercare di estirparlo appena si è certi della sua presenza. Si alimenta mentre noi ci nutriamo, respira mentre noi lo facciamo. Lo togliamo grazie a degli esperti di chirurgia, lo bombardiamo per essere sicuri che non torni, violentiamo i nostri corpi per non fornirgli un terreno facile, per evitare che possa ricrescere. Ce ne stiamo tranquilli per un po' e ad un tratto eccolo che riappare a minacciare il nostro futuro. Per fortuna grazie alla medicina sempre più spesso, se ne va per non tornare, ma chi l'ha vissuto non dormirà mai più sonni tranquilli, la paura lo accompagnerà sempre.
La guerra è proprio così per anni tace, ci illude di non tornare e poi invece ripropone il suo triste copione alimentata da tutto ciò che c'è di marcio al mondo: corruzione, violenza, potere, soldi.
Convinti che nel nostro secolo e con il nostro grado di evoluzione fossimo fuori dalle logiche di potenza e comando del mondo, ci svegliamo e comprendiamo amaramente che da 70anni a questa parte nessuno ha mai smesso di fare e pensare in questo senso. Quella che chiamiamo evoluzione in realtà è manifesta solo nella tecnica e nel suo continuo miglioramento, che non ha portato tanto di nuovo ma solo di più bello, più performante, più smart ma che non è sinonimo di progresso.
Mentre noi viviamo e lavoriamo per la nostra famiglia, per vivere dignitosamente, per dare un futuro ed un segno del nostro passaggio, qualcuno finanzia il mercato delle armamenti. In 70 anni non sono siamo stati capaci di creare la cultura del bene comune, il nostro unico e solo pianeta che è di tutti: dei potenti, degli animali, delle persone.
Sono consapevole che è quasi impossibile e sto con i piedi per terra ma so anche che il miglior modo di insegnare è dare l’esempio giusto.
Abbiamo mai provato a vivere senza le guerre bandendo le armi dalle nostre vite?
Pensiamo anche a quando legittimiamo l'autodifesa armata, cosa che in America è assolutamente normale e che qui vogliamo farlo diventare tale.
Sparare, uccidere, distruggere: se non veniamo a conoscenza di queste sensazioni non avremo mai la necessità di imparare cosa siano.
Forse è un concetto romantico ma se le armi non ci sono la guerra non c’è.
giovedì 24 febbraio 2022
vomito
Ti svegli al mattino, pensi che giorno è oggi?
"Due minuti per raccapezzarmi: dunque ora mi sveglio accompagno la bimba a scuola, poi devo finire il progetto dell'asilo, ah c'è la spesa e il testo per la serata di poesia. Poi apri il cellulare e la prima notizia che compare è "Putin ha attaccato l''Ucraina"
Una notizia che ti colpisce con u pugno nello stomaco.
Ma cosa ruota nel pensiero degli uomini di potere?
Cos'è che ancora non è chiaro sull'unicità del mondo?
Come possono gli interessi economici fare ancora leva su tutto: persone in primis, animali, terra, mari e fiumi?
Penso di avere la forza di vomitare.
Penso alle nostre routine giornaliere che possono essere sconvolte da un evento come questo, una notte dormiamo e qualcuno sgancia bombe sulla tua testa. Come può ancora accadere questo....
martedì 22 febbraio 2022
Il cielo è di tutti (Gianni Rodari)
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.
È mio, quando lo guardo.
È del vecchio, del bambino,
del re, dell’ortolano,
del poeta, dello spazzino.
Non c’è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.
Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.
Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.
Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.
lunedì 7 febbraio 2022
La notte
Quando arriva la notte
stanchi e stremati ci abbandoniamo all' inconscio
la sensazione di non provare più nessun dolore
di non conoscere nessuna verità
di non sentire l'amaro gusto della mancanza
La notte è il momento che mi spaventa di più
da qualche tempo
l'incoscienza è pericolosa
si può perdere qualcuno nel sonno
si può perdere noi stessi.
Ogni giorno in cui vediamo il sole
sentiamo il profumo della vita
assaggiamo la sua grazia
è un dono che l'universo ci fa
non chiedendo indietro alcunché.
Vista così la vita è una immensa felicità
la dobbiamo amare
per noi stessi
per rispetto di chi ci ama
per rispetto a chi la vita ce l'ha donata e che vivrà con noi sempre
in ogni passo che faremo.
martedì 18 gennaio 2022
Contest di poesia- Attacco poetico mondiale- No Country, Poetry is the Country I edizione
Se avete tempo per una lettura ed un voticino sulla pagine del contest. Grazie!!!
Cercate qui la mia poesia:
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