giovedì 23 dicembre 2010

Trentenni

In questo momento della vita non vedo futuro. Non so perché eppure l’età c’è. L’altra sera sono stata a cena con amici, miei coetanei, e mi sono sentita quasi a disagio, diversa. Eppure fino a qualche anno fa il mio futuro era concreto, vicino, scritto.
Abbiamo fatto, con la mia vecchia compagnia, la classica re-union prenatalizia. Io venivo da un concerto, dove sono andata sola, e non mi sono sentita a disagio. Sono andata lì e tutti parlavano della propria quotidianità: tutti con un vita bene avviata, un lavoro una compagna\o , una casa, i problemi quotidiani. Io non avevo molto da dire su questo campo e infatti la conversazione non è stata affatto ricca.
Ieri sera invece sono andata con un amico a sentire una presentazione musicale e sono stata bene, non ho pensato alla vita ma solo alla musica, a farmi un po’ di cultura, a incontrare gente con le mie passioni.
Una volta una persona mi ha detto che a trent’anni un uomo è già vecchio, in effetti guardando i miei amici vedo un po’ di questa “vecchitudine”. Vedo persone un po’ rassegnate alla loro età, al quotidiano ma credo anche che quando si arriva ad un certo punto della vita questo tipo di “vecchitudine” si possa definire anche “raggiungimento della serenità”. Le cose sono già state fatte si è trovata una persona che si ama, o che è giusta per noi, e si alimenta quel famoso progetto di coppia che dà luogo ad una nuova famiglia.
Bè questo è lo standard e io non lo giudico, anche perché credo che se troverò una persona veramente adatta a me probabilmente farò lo stesso.

Ora mi sento estremamente lontana da questo punto, ma non solo perché mi manca la materia prima, ma anche perché le passioni, la velocità della mia vita, le situazioni che ho costruito in questi tempi,  mi hanno forviato un po’ l’anima. Fatico ad apprezzare la semplicità delle cose e sono sempre attratta da un mondo che però non mi appartiene o meglio che per ora non mi dà nulla. Sento una spinta che mi porta a scrivere, a vedere, a incontrare, a pensare; non è un male ma mi porta lontana dalla semplicità, dal capire quali sono le cose importanti e rischio di ritrovarmi tra dieci anni sola, con un sacco di passioni, ma sola.
A volte vorrei proprio avere la capacità di non ragionare.

In questi due anni ho comunque imparato che una persona deve mantenere una propria individualità che non deve essere schiacciata da un’altra vita. Il legame che si crea tra due persone deve essere l’insieme delle due personalità che contribuiscono l’una, nel momento in cui si annulla se stessi per si è perso in partenza e prima o poi questa cosa emerge.

Purtroppo fra i coetanei non è facile trovare una persona con una soggettività che si incastra con la nostra proprio perché si è raggiunta un’età in cui il carattere, l’individualità, le esigenze tutto è già formato e più si sta soli più ci si rende meno disponibili a miscelarsi.
Inoltre il nostro tempo è caratterizzato da una facilità d’incontro a livello fisico che comunque mortifica interiorità e sentimento. Sia chiaro non voglio fare la bacchettona, anche perché non sono proprio il tipo, ma rifletto essenzialmente su ciò che succede. Credo che non sia solo una questione di età però, perché oggi anche i ragazzini hanno un immediato approccio fisico e poi si conoscono. In questo modo però tutto quello che è la personalità dei due soggetti viene per un attimo messa in secondo piano mitigata dal desiderio sessuale che è come una droga, ti fa rimanere in una dimensione irreale. E qui mi contraddico subito però perché comunque credo che quando fra due persone c’è un’alta intesa intima siamo già a metà dell’opera, dico solo che il rischio è alto perché in questo modo ti lasci coinvolgere da una situazione bellissima per poi un giorno svegliarti ed essere lasciato a piedi per discrepanze troppo alte. Insomma l’eterno dilemma.
Una persona dovrebbe avere la capacità di sapere cosa è meglio per lei e cosa vuole in futuro, ma credo anche che questa sia la scelta razionale. Mi sono sempre fidata del cuore anche quando sembrava tutto difficile o impossibile, avrei spostato montagne e ho sofferto molto di più di chi ha usato solo la mente. Non vorrei cambiare anche se sono stanca di non ricevere mai la stessa moneta che cedo. Ma bisogna anche avere l’intelligenza di capire che da soli non si può remare, bisogna essere in due.


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