Wicked gravity nasce da un’idea di Emidio Clementi , mente dei Massimo Volume, che assieme ad un collettivo di artisti ha reso omaggio a Jim Carroll eclettico musicista e scrittore la cui opera più famosa scritta dal 63 ala 66 contiene composizioni che narrano storie di strada della NY protopunk che da Lou Reed andava fino ai Ramones.
Sul palco si sono esibiti volti noti come Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò che ha aperto la rassegna, romantico, gentile, delicato, Emidio Clementi che con la sua voce e proprietà di lettura ci ha fatto entrare nei racconti di Carroll, un simpaticissimo Alessandro Fiori dall’esibizione nettamente underground con un susseguirsi di parole e dialoghi a tre, Angela Baraldi dalla voce graffiante, una grinta e presenza scenica notevole sino a un elegante e sarcastico Manuel Agnelli che sgrida Clementi per una mancata comparsa in scena e che poi ci regala sempre stupende emozioni con la sua voce. Una bella serata con un pubblico giovane e attento che da domani andrà, se non lo possiede già in cerca di The Basketball Diaries.
NdR Ha prefazionato un giovane scrittore di cui ahimè non ho segnato il nome che ha quasi terminato una biografia su Jim Carroll che uscirà anche in America. La sua passione iniziata per caso è proseguita fino a che, dopo la morte di Carroll arrivata l’anno scorso, ha perfino incontrato persone del calibro di Lenny Kaye, chitarrista di Patty Smith, ed Eddy Vedder piacevolmente sorpresi della passione di un italiano per Carroll e desiderosi di raccontare le proprie storie condivise con l’artista.
NddR Alla facciazza di tutti quelli che dicono che Manuel Agnelli se la tira, si è presentato a Novi di Modena per una rassegna gratuita in cui ha suonato tre pezzi, quindi ?!?!?!?
Corrado Nuccini |
Manuel Agnelli al piano |
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Federico Traversa
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